lunedì 27 settembre 2021
RUBA LA BORSA IN TRENO, SUBITO PRESO DALLA POLIZIA DI STATO
Pensava di farla franca ma non ha fatto i conti con il personale della Polizia di Stato della Questura
di Rovigo.
Sabato sera 25 settembre u.s., sul treno partito da Bologna alle ore 21:22 e diretto a Padova, un
uomo approfittando della sosta alla stazione di Rovigo, ha pensato bene di rubare la borsa ad una
ragazza che era seduta vicino a lui, scendendo repentinamente dal convoglio e dileguandosi lungo
le vie cittadine.
La ragazza, tuttavia, non si è persa d’animo richiedendo immediatamente aiuto al 113, fornendo
nel contempo, le descrizioni dell’uomo.
Due pattuglie, una dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico e l’altra della Questura in
servizio straordinario “antimovida”, subito allertate si sono messe alla ricerca del fuggitivo e nel
giro di alcuni minuti lo hanno individuato in Via Petrarca. L’uomo, che fin da subito è apparso
agitato, ha cercato di occultare una sacca all’interno della quale aveva nascosto parte della
refurtiva, tra cui il denaro, circa 30 euro, appena sottratti alla ragazza e un arnese da taglio.
All’evidenza dei fatti il ladro ha poi accompagnato poi gli agenti nei vicini giardini di Viale Marconi
facendo recuperare la borsa con tutti i suoi effetti e documenti che saranno quanto prima restituiti
alla legittima proprietaria.
L.M. , pregiudicato, 37 enne di Badia Polesine, è stato quindi denunciato in stato di libertà per
furto aggravato e possesso di arnesi atti ad offendere.
domenica 26 settembre 2021
Ad Adria gli studenti protagonisti della maratona “Il Veneto legge” , tra testi grotiani e musiche del Buzzolla
Ad Adria gli studenti protagonisti della maratona “Il Veneto legge” , tra testi grotiani e musiche del Buzzolla
Le letture del Groto protagoniste della giornata di maratona “Il Veneto legge”, organizzata dall’amministrazione Comunale,dalla Biblioteca comunale, dal Liceo Bocchi Galilei e dalla Pro Loco locale. Nella sala del caminetto gli studenti del Liceo Scientifico Galilei hanno seguito le letture dei testi grotiani fornite da Giorgia Sfriso e Francesco Tognati, della classe V del Liceo delle Scienze Umane.
A inquadrare il grande adriese, descrivendone la personalità, la vita e le opere ci ha pensato Letizia Guerra, presidente della locale pro loco, con una relazione ricca di informazioni e di dati. A suonare gli intermezzi musicali Erika Zampieri e il chitarrista Nicholas Nebuloni, che hanno interpretato tre Ariette veneziane composte da un altro grande adriese, Antonio Buzzolla e rielaborate dal maestro Ambrogio de Palma.
I brani letti dai testi del Groto sono stati molti. Si è cominciato con i sonetti, poi con le orazioni, la più celebre quella tenuta di fronte al Doge Loredan, con la descrizione della triste condizione di Adria e del suo territorio invasi dall’acqua, e la richiesta del Taglio di Porto Viro. Opera che lui sperava di vedere realizzata prima di invecchiare ma che sarà realizzata 15 anni dopo la sua morte.
A portare il saluto dell’Amministrazione comunale è intervenuta la consigliera delegata agli eventi, Oriana Trombin, che ha sottolineato l’utilità di questa iniziativa di studio, che si inserisce nel progetto “Adria città che legge”, certificazione ottenuta dal Cepell, istituto autonomo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo (MIBACT),per un evento culturale che ha ottenuto il patrocinio del Ministero dell’Istruzione.
I 1600 anni dalla nascita di Venezia, sono argomentati dal Groto nelle sue orazioni. Non c’era perciò miglior occasione di trattare questo aspetto della vita e dell’opera del Groto: il suo rapporto con la Serenissima e i suoi dogi. Il Referente delle Biblioteca, Antonio Giolo ha ringraziato alla fine gli enti che hanno collaborato per la buona riuscita dell’incontro: il Conservatorio, rappresentato dalla presidente Mara Bellettato, la Pro Loco con Letizia Guerra , la dirigenza del Liceo, con i docenti Sara Frigato e Cristiano Cerioni.
mercoledì 15 settembre 2021
NEL DELTA DEL PO SI SONO SCHIUSE LE PRIME UOVA DI TARTARUGA CARETTA CARETTA
Nel Delta del Po si sono schiuse le prime uova di tartaruga marina Caretta caretta: un
evento eccezionale che anticipa quella di Jesolo, che dovrebbe avvenire nei prossimi
giorni.
“La tartaruga marina ha scelto le nostre spiagge per riprodursi e dare la vita a nuovi
esemplari - commenta l’assessore regionale alla Caccia e Pesca, Parchi e Biodiversità .
Un fenomeno inusuale a queste latitudini, ma che conferma l’efficacia di tutta una
serie di azioni di tutela avviate anche con il coinvolgimento di tanti portatori di
interesse. Molteplici sono sicuramente gli interventi da intraprendere in futuro a tutela
della risorsa marina e costiera, indispensabili per la conservazione della biodiversità
animale, vegetale e paesaggistica e per dare spazio ad un turismo sostenibile, sempre
più attento alle risorse naturalistiche che la nostra regione può offrire”.
Proprio un pescatore aveva segnalato la presenza del sito di nidificazione tra le
finissime sabbie di origine alluvionale degli scanni del Parco regionale Veneto. Il sito
è stato fin da subito monitorato da parte del Parco regionale del Delta del Po assieme
al dipartimento di Biomedicina Comparata e Alimentazione dell’Università di Padova,
i quali hanno constatato che molte piccole tartarughe erano riuscite a raggiungere il
mare.
Nei prossimi giorni gli enti eseguiranno gli approfondimenti scientifici che il caso
richiede al fine di valutare il successo di schiusa e ottenere altre informazioni per
comprendere questo fenomeno. Questo sul Delta del Po, assieme al sito di Jesolo, sono
gli eventi di nidificazione più a nord del Mar Mediterraneo e addirittura dell’emisfero
boreale.
Dagli studi scientifici emerge che proprio il Mar Adriatico è considerato come sito di
accrescimento delle tartarughe marine, anche se recentemente si sono registrati
spiaggiamenti di adulti di grandi dimensioni e un maggior numero di femmine. Questo
potrebbe essere indice delle variazioni delle temperature marine ma, anche, di oculate
politiche gestionali intraprese.
“La Regione, con la collaborazione scientifica del dipartimento BCA dell’Università
di Padova e con il coinvolgimento del Parco regionale Delta del Po, ha condiviso e
pianificato con i pescatori gli interventi di tutela, la perimetrazione del sito e le misure
di conservazione - prosegue l’Assessore -. Queste azioni si sono concretizzate con la
designazione del Sito di Importanza Comunitaria denominato S.I.C. IT3270025
‘Adriatico Settentrionale Veneto - Delta del Po’, nell’ambito della Rete ecologica
europea Natura 2000, deliberata dalla Giunta regionale nell’agosto del 2020”.
Il Parco regionale del Delta del Po è stato, infatti, riconosciuto Ente gestore del SIC ed
è stato incaricato di programmare, in collaborazione con l’Università di Padova e vari
portatori di interesse come i pescatori, il piano di monitoraggio e le azioni di tutela
diretta e indiretta delle specie. Tra queste azioni c’è anche un importante progetto per
la realizzazione di un Centro di recupero e cura delle tartarughe marine che
accidentalmente si spiaggiano lungo le coste Venete.
“Questo evento conferma anche l’importanza del coinvolgimento attivo dei cittadini,
che si rivelano molto spesso l’occhio attento e vigile sul nostro territorio – conclude
l’Assessore -. Chiunque rilevi eventi simili può, infatti, contattare il Parco, l’Università
o la Guardia Costiera per segnalarne l’avvistamento e contribuire in maniera fattiva
alla conservazione e alla tutela di queste specie”.
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