lunedì 30 novembre 2020

Il festival itinerante Deltarte, quest’anno ha toccato otto comuni con nove opere

Il festival itinerante Deltarte, quest’anno ha toccato otto comuni con nove opere :Rosolina mare, Porto Tolle, Villadose, Loreo, Taglio di Po, Corbola, Lendinara e Codigoro
Un’edizione ricca di opere e di spunti oltre ad una qualità che non ha precedenti l’ ottava edizione di Deltarte, il festival d’arte, ideato e curato da Melania Ruggini.”Quest’anno siamo partiti a luglio da Rosolina mare con l’installazione della “barca dei diritti e della
creatività”realizzata dall’artista Zentequerente per poi approdare con le opere di street art sulla parte della palestra a Porto Tolle con Alice Pasquini,a Villadose l’artista romano Daniele Tozzi ha creato un coloratissimo calligramma formato da parole di speranza e rinascita sulla facciata della biblioteca.Sulla palestra delle scuole medie di Loreo con l’artista padovano C0110 si è toccato il tema sui diritti dei bambini, a Taglio di Po le opere realizzate da Alessio B. sono state due, una all’asilo e l’altra sulla parete adiacente la biblioteca comunale. A Corbola lo street artist Luogo Comune, ha pitturato con pennelli, rullo, asta e tra battello, sulla controfacciata dell’edificio della biblioteca, dove ci sono le poste, una storia di cui si possono leggere le epopee nel libro di Luigi Salvini. Un’opera completata dalla scritta “Libera, indipendente, periodica, transitoria e analfabeta Tamisiana Repubblica di Bosgattia”. A Lendinara Carolì ha portato uno dei suoi personaggi onirici sulla facciata della palestra della scuola media e infine Codigoro dove, in occasione del 25 novembre, l’artista C0110 ha realizzato un murales raffigurante Ishrak Amine. La giovane marocchina uccisa all’età di 21 anni dal padre, nel 2015, per la sua voglia di emancipazione”.”Ho raffigurato Ishrak sul muro della palestra, con i suoi lunghi capelli scuri, con stelle e astronauti, a
simboleggiare la sua voglia di emanciparsi, perché gli astronauti, più di altri cercano la conoscenza attraverso lunghi viaggi”-ha spiegato l’artista C0110.”Un lavoro commovente per i contenuti della storia-spiega la curatrice del festival Melania Ruggini- ma nello stesso tempo un lavoro di sensibilizzazione trasmesso agli studenti delle medie di Codigoro che hanno partecipato all’inaugurazione. Prendersi cura delle persone più deboli e cercare di dare loro una voce, rappresenta comunque un piccolo contributo alla collettività”.

sabato 28 novembre 2020

Polesine: arrestato 28enne di Fiesso Umbertiano, autore della rapina al bar "sport" avvenuta l'agosto scorso

Nella mattinata del 27 novembre 2020, al termine di una serrata attività info-investigativa, i carabinieri della stazione di Fiesso Umbertiano e della compagnia di Castelmassa hanno tratto in arresto, su ordinanza di applicativa della misura cautelare agli arresti domiciliari, emessa dal g.i.p. del tribunale di Rovigo, per rapina e furto aggravato, r. d., 28enne residente a Fiesso Umbertiano, con precedenti di polizia.
Le indagini condotte dai carabinieri e coordinate dal dott. Andrea Bigiarini, sostituto procuratore della repubblica di rovigo, hanno permesso di addebitare al ragazzo la responsabilita’ della rapina a mano armata consumata nella mattinata del 6 settembre 2020, ai danni del bar “sport” di Fiesso Umbertiano, dove sono stati asportate poche decine di euro dalla cassa. Il giovane, alle ore 7 circa, del 6 settembre 2020, in sella ad una bicicletta moutain bike, poco prima rubata nel cortile di una vicina abitazione, con il volto travisato ed in mano un coltello da cucina, si e’ recato presso il bar “sport” di Fiesso Umbertiano. Una volta entrato all’interno dell’esercizio ha intimato alla proprietaria, un donna cinese di 32anni, di consegnarli l’incasso. Al rifiuto di questa, il ragazzo si e’ avvicinato alla cassa e, per meglio afferrare il denaro, ha appoggiato il coltello sul bancone. La proprietaria, approfittando della situazione, ha subito strattonato per i vestiti il ragazzo che si e’ dato alla fuga a piedi lasciando coltello e bicicletta sul posto. Le testimonianze raccolte, la visione delle telecamere e le analisi svolte sul coltello e bicicletta abbandonati hanno permesso ai carabinieri di individuare in r.d. Nel responsabile del furto della bicicletta e della rapina al bar.

La guardia di Finanza sequestra tartufo nero in cattivo stato, del valore di 35mila euro

Sequestrato un carico di 145 kg di tartufo nero proveniente dalla Romania in cattivo stato di conservazione del valore di 35mila euro.
Nel corso di un servizio di prevenzione e contrasto ai traffici illeciti sulla strada statale 309 – Romea, i finanzieri della Tenenza di Adria hanno proceduto al controllo di un mezzo di provenienza dalla Romania a bordo del quale era trasportata una grossa partita di tartufo nero. Approfonditi gli accertamenti si appurava che l’intera partita di merce, pur riportando sull’etichettatura la specifica prescrizione secondo cui i tartufi avrebbero dovuto viaggiare in forma di surgelati alla temperatura controllata di –18 °C., in realtà stava viaggiando a una temperatura ben superiore, trasparendo sin da subito evidenti segni di cattiva conservazione. Per altro il viaggio era stato intrapreso il giorno prima e risultava destinato ad un esercizio commerciale ubicato in Umbria.
Al fine di accertare definitivamente la qualità del tubero e la sua successiva idoneità all’utilizzo alimentare, su richiesta dei militari operanti è stato fatto intervenire sul posto il personale tecnico specializzato dell’ASL 5 di Rovigo, il quale certificava il cattivo stato di conservazione. L’interruzione della “catena del freddo”, infatti, può pregiudicare le caratteristiche organolettiche di alcuni prodotti alimentari in modo determinante, rendendoli non sicuri per il consumo umano. A seguito di quanto rilevato si è proceduto al sequestro e quindi, alla distruzione di 145,00 kg. del prezioso tubero il cui valore stimato sul mercato è di circa 35.000 € La violazione così riscontrata è stata contestata nell’imminenza dei fatti al trasportatore avendo questi violato l’art. 4, comma 2 del Reg. UE 852/2004 e l’art. 6 c. 5 del D.lgs n. 193/2007, da cui discende l’applicazione di una sanzione commisurata tra euro 500 a euro 3.000. Accertamenti sono in corso sulla azienda destinataria della merce per capire se questa, in qualche modo, poteva alimentare il mercato illegale del prezioso tubero, magari spacciandolo per prodotto di qualità attestandone un origine diversa in danno di acquirenti poco esperti. Il tartufo nero, che diversamente da quello bianco non può essere coltivato, ha prezzi che variano dai 30 ai 250 euro al chilo, fino ad un massimo di circa 700 euro per quello più pregiato e spesso proviene da paesi dell’est o asiatici. Interventi come questi attestano come il controllo economico del territorio garantito quotidianamente dalla Guardia di Finanza contribuisce a garantire la corretta circolazione sul mercato di prodotti sicuri per il consumatore finale, nonché conformi agli standard qualitativi previsti dalle normative di settore.