martedì 27 aprile 2021

SCIOPERO DEI LAVORATORI AGRICOLI E DELLA PESCA IL PROSSIMO 30 APRILE: I SINDACATI, «ESCLUSI DA OGNI RISTORO»

Le segreterie regionali dei sindacati FAI CISL, FLAI CGIL e UILa Veneto rappresentano il disagio di circa 120mila lavoratori di tutti i comparti del settore agricolo e della pesca nel Veneto, esclusi dal decreto Sostegni e da ogni tipo di ristoro. Il decreto Sostegni, infatti, riconosce una indennità di 2400 euro ai lavoratori stagionali e a tempo determinato, di importo variabile per altre categorie, ma come i precedenti decreti non prevede alcun ristoro per i lavoratori agricoli e della pesca, malgrado abbiano subito la perdita di cospicue giornate di lavoro a causa dell’emergenza Covid, in particolare nel settore degli agriturismi e del florovivaismo.
A questo si aggiunge la preoccupazione per il riemergere, attraverso alcune dichiarazioni a mezzo stampa, della tentazione di modificare, semplificandola, l’attuale norma relativa ai voucher in agricoltura, nonostante il contratto collettivo nazionale garantisce già tutta la flessibilità di cui necessitano le imprese. Inoltre, lo stallo dei rinnovi contrattuali provinciali sta evidenziando l’estrema difficoltà nel proseguire le trattative in tutta Italia: ad oggi solo in due provincie del Veneto è stato rinnovato il contratto provinciale di lavoro.
Per questi motivi, ritenendo le risposte ancora insufficienti e nonostante la riuscita delle iniziative del 10 aprile scorso, che in Veneto hanno avuto luogo davanti alle Prefetture di ogni provincia, le segreterie nazionali di FAI, FLAI e UILa hanno indetto uno sciopero nazionale di 8 ore per venerdì 30 aprile, riguardante tutti i lavoratori del comparto agricolo. In Veneto sarà organizzato per quella data un presidio davanti alla Prefettura di Padova, dalle ore 10 alle 12.
In tale occasione le sigle sindacali chiederanno di poter consegnare al Prefetto di Padova un comunicato con la descrizione del grave disagio cui sono soggetti i lavoratori del settore. Tale iniziativa segue quella del 31 marzo scorso, con presidio delle lavoratrici e dei lavoratori davanti al Senato della Repubblica. «Il settore agricolo - concludono i sindacati confederali - rappresenta un importante risorsa per l’economia del Paese, e risulta ingiustificabile che nella terra e nel mare si lavora tanto e si guadagna poco: a volte addirittura vi sono forme di odioso sfruttamento, inoltre il governo dimentica dei lavoratori agricoli e della pesca nei momenti di difficoltà come questo».