domenica 28 marzo 2021

PORTO LEVANTE COME IL CANALE DI SUEZ, DISINCAGLIATA IERI SERA LA MOTONAVE GNV BRIDGE CHE ERA FINITA IN SECCA

Alle ore 22.07 di ieri sera la motonave GNV Bridge, rimasta insabbiata per tutto il giorno nelle acque antistanti Porto Levante, è stata disincagliata con l’ausilio di un altro rimorchiatore, giunto nel pomeriggio in zona di operazioni, e grazie alla favorevole marea della serata. Le motovedette della Capitaneria di Porto di Chioggia hanno continuato a sovraintendere le operazioni, e seguìto la motonave che ha ripreso la navigazione per giungere al luogo di fonda, dove verrà sottoposta alle necessarie verifiche e prove in mare.

PORTO LEVANTE, MOTONAVE USCITA DAI CANTIERI VISENTINI SI ARENA NEL BASSO FONDALE. IN CORSO IL DISINCAGLIO

Durante la mattinata odierna, lungo il Po di Levante nei pressi dell’isola di Albarella, in occasione dell’uscita dal cantiere nautico Visentini, la motonave GNV Bridge, dopo aver navigato senza problemi l’intero canale fluviale e poi marittimo che collega lo stesso cantiere al mare aperto, si è leggermente incagliata a causa del basso fondale, quindi arenatasi in una secca appena fuori dall’imboccatura dello stesso canale marittimo, nonostante la navigazione dal cantiere al mare fosse pianificata proprio in concomitanza dell’alta marea di metà mattina.
In loco due rimorchiatori della società Panfido di Venezia, tutt’ora impegnati nel tentativo di disincaglio della nave. A sovraintendere le operazioni sono le motovedette della Capitaneria di Porto di Chioggia, tra l’altro già presenti fin dall’inizio delle prime manovre di uscita della nave dal cantiere. La nave della flotta Visentini, battente bandiera cipriota, lunga 203 metri e larga 26, ha a bordo solo l’equipaggio più alcuni tecnici e personale del cantiere in ottime condizioni di salute, secondo quanto dichiarato dal comando di bordo, e non ha riportato alcun danno alle strutture.
Al momento, inoltre, vi sono anche unità navali idonee ad effettuare attività di dragaggio del fondale interessato dall’ultimo tratto che separa la motonave GNV Bridge dal mare aperto. Le operazioni di assistenza sono coordinate dalla sala operativa della Guardia Costiera di Chioggia, che manterrà presenti le proprie motovedette fino al completamento delle operazioni. Il Comandante della Capitaneria, capitano di fregata Michele Messina, ha formalmente invitato il comandante della nave ad attuare ogni utile azione finalizzata ad assicurare la sicurezza della navigazione.

domenica 21 marzo 2021

VIDEOCONFERENZA TRA L'ASSESSORA REGIONALE DE BERTI E I SINDACI DELLA FERROVIA CHIOGGIA-ROVIGO

Avrà luogo domani, lunedì 22 marzo, l'incontro in videoconferenza tra l'assessora regionale ai Trasporti, la vicepresidente della giunta Elisa de Berti, e i sindaci del territorio interessato dalla ferrovia Rovigo-Chioggia. Nella riunione virtuale saranno analizzati i nodi del prossimo contratto di gestione, con la prospettiva dell'auto-sostituzione nelle ore di "morbida".
Fra le altre questioni in ballo, i passaggi a livello e la sicurezza della rete, che potrebbe essere più utilizzata (in luogo dei mezzi privati su gomma) ove garantisse agli utenti maggior qualità nei convogli e corse più numerose rispetto al quadro attuale. L'incontro è stato chiesto dai primi cittadini Edoardo Gaffeo per Rovigo, Ivan dall’Ara per Ceregnano, Omar Barbierato per Adria, Moreno Gasparini per Loreo, Franco Vitale per Rosolina e Alessandro Ferro per Chioggia.
«Una riunione importante - spiega il sindaco di Adria, Omar Barbierato - non solo per il futuro dei lavoratori e studenti pendolari, ma anche in termini di turismo lento da sviluppare». Sullo sfondo anche il caos generato lungo la strada Romea dalla necessaria manutenzione del ponte che attraversa il Brenta, con il cantiere teoricamente in opera fino al 5 luglio.

martedì 16 marzo 2021

ANCORA 120 TONNELLATE DI PELLET SEQUESTRATO DALLA GUARDIA DI FINANZA IN POLESINE, 4 DENUNCE PER FRODE

La Guardia di Finanza polesana ha sequestrato ancora 120 tonnellate di pellet e ha denunciato quattro persone per frode nel commercio, dovuta alla vendita di prodotti con segni distintivi falsi. È il bilancio di alcuni controlli effettuati la settimana scorsa dai reparti delle Fiamme Gialle, a seguito dei quali è stato accertato che due imprese, entrambe operanti nell’alto Polesine, vendevano pellet spacciandolo falsamente per “certificato”.
In particolare, la Tenenza di Lendinara ha sequestrato 1359 sacchi di pellet, pari a circa 20 tonnellate, riportanti il marchio registrato “FSC”, non corrispondente per forma e contenuti a quello previsto dal disciplinare del marchio. Peraltro l’azienda rivenditrice è risultata anch’essa priva di certificazione a suo nome. È scattato, quindi, il sequestro della partita di merce.
Nel corso di un altro controllo, eseguito dalla Tenenza di Occhiobello, i finanzieri hanno appurato che un rivenditore di pellet sfuso, privo di certificazione rilasciata dalla società EN-Plus, ne metteva in vendita -spacciandolo per certificata- una notevole quantità priva dei requisiti di tracciabilità dettati dal disciplinare. In questo caso il sequestro ha riguardato circa 100 tonnellate depositate in magazzino: i titolari sono stati denunciati per il reato di frode in commercio.
L’operazione delle Fiamme Gialle rodigine, particolarmente importante per le dimensioni del fenomeno rilevato, si inquadra nelle attività di controllo di polizia economico-finanziaria a contrasto delle frodi e a tutela dell’economia legale, con particolare riguardo alle condotte che, oltre a condizionare le regole di mercato e di leale concorrenza, risultano particolarmente insidiose per i consumatori.

mercoledì 3 marzo 2021

OTTENGONO IL REDDITO DI CITTADINANZA, MA SENZA REQUISITI: 23 RUMENI SCOPERTI E DENUNCIATI DALLA GUARDIA DI FINANZA

Una importante operazione è stata portata a termine dai finanzieri del Comando Provinciale di Rovigo in collaborazione con l’INPS, relativamente alla mancanza dei titoli per richiedere e ottenere il reddito di cittadinanza. Le indagini hanno preso avvio nello scorso mese di dicembre, quando i finanzieri della Tenenza di Occhiobello hanno bloccato un tentativo fraudolento di riscuotere questa misura da parte di 23 persone, tutte provenienti dalla Romania. Queste persone, infatti, avevano presentato al portale dell'INPS le domande per ottenerlo, a seguito delle quali, ricevuto il PIN, si erano recate all’ufficio postale per ricevere ed attivare le card elettroniche prepagate e, quindi, incassare le somme accreditate.
Ma tutte le persone individuate non avevano titolo a ricevere il beneficio richiesto, in quanto risultate prive del requisito di residenza: la legge del 2019 che ha istituito il reddito di cittadinanza, infatti, circoscrive l’accesso al beneficio esclusivamente a coloro che, alla data di presentazione della domanda, risiedono in Italia da almeno 10 anni, di cui gli ultimi due 2 in modo continuativo. Visto il metodo utilizzato, è sorto il sospetto che il fenomeno rilevato non fosse episodico ma che, invece, potesse rappresentare un sistema diffuso, nella dolosa consapevolezza che tutta la procedura di richiesta poggiasse su un sistema di autocertificazioni.
I finanzieri di Occhiobello hanno così scoperto che il comportamento illecito era stato replicato numerose volte in tutto il territorio nazionale: è stato appurato, infatti, che una vasta platea di persone, tutte straniere, aveva presentato domanda ed aveva potuto accedere illecitamente al reddito di cittadinanza. Delle 673 persone controllate, 239 non possedevano il requisito suddetto, e pertanto sono state denunciate a 16 Procure della Repubblica competenti per luogo, oltre a Rovigo. Nei confronti dei percettori è stato disposto il sequestro preventivo di circa 400mila euro in totale, oltre alla sospensione del pagamento da parte dell'INPS. L'azione delle Fiamme Gialle ha impedito l'illegittima corresponsione di somme che oscillano fra un milione e 875mila euro e quattro milioni 500mila euro.