mercoledì 19 febbraio 2020

Porto Viro:L'appello alla politica del presidente Cristian Farabotin

Se la modifica all’articolo 40 della legge 154/2016 dovesse essere approvata dal parlamento, vieterebbe  in maniera definitiva la pesca professionale nelle acque dolci, canali e fiumi, dell’intero  territorio nazionale. Una decisione  che si tradurrebbe in un grave danno per i pescatori Polesani che di fatto si troverebbero disoccupati con gravi conseguenze economiche sulle loro famiglie.” Una nuova legge che porterebbe in maniera inesorabile al tramonto della pesca professionale esercitata nelle acque interne ”sono le parole di Cristian Farabotin, presidente del Mercato Ittico di Donada, una realtà dove ad  oggi, transita soprattutto il prodotto pescato nelle acque interne”.” Se la legge diventerà esecutiva- spiega Farabotin- chi pesca nelle acque interne sarà messo in ginocchio e il bracconaggio continuerà ad esistere, senza più segnalazioni da parte di chi oggi sono le prime sentinelle del territorio: i pescatori professionisti. Inoltre la nuova legge-prosegue Farabotin- non aiuterebbe  a contrastare il fenomeno del bracconaggio, per il quale avevamo suggerito delle soluzioni. Una di queste, fare in modo che tutto il pescato passasse per i mercati ittici, così da permettere la tracciabilità del prodotto per tutelare i consumatori. La nuova legge accontenterà i pescatori sportivi che sono un numero nettamente maggiore rispetto ai pescatori professionisti, un centinaio in Polesine,300/400 in tutto il Veneto e, come già detto, metterà in ginocchio il mercato Ittico di Donada”. Un appello chiaro quello del presidente Farabotin che invita tutte le forze politiche  a muoversi in vista delle prossime elezioni regionali, per evitare che venga tolta l’unica fonte di reddito per un centinaio di famiglie Polesane che nel momento dell’entrata in vigore della nuova legge si ritroverebbero disoccupate e nel contempo, lasciando ampia  libertà d’ azione al fenomeno del bracconaggio.

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