lunedì 17 dicembre 2018

LA CONSIGLIERA REGIONALE BARTELLE INTERVIENE SUI TEST ANTIDROGA PER LE SCUOLE, PROPOSTI DALL'ASSESSORE DONAZZAN


La consigliera regionale Bartelle (IIC) interviene sulla proposta dell’assessora Donazzan di prevedere test antidroga per studenti e docenti.






“Qualcuno dovrebbe ricordare all’assessora Elena Donazzan che non siamo ancora nella Serenissima Repubblica Autonoma di Zaia, ma siamo ancora la Regione Veneto, cioè una semplice articolazione amministrativa di quella "cosa" che si chiama Repubblica Italiana. 



E che pertanto anche in Veneto vige ancora la Costituzione della Repubblica”. 



In particolare, con riferimento alla proposta della Donazzan di effettuare test anti droga sistematici nelle scuole, qualcuno dovrebbe  rammentarle che è ancora in vigore l'art. 13 della Costituzione in base al quale "La libertà personale è inviolabile. Non è ammessa forma alcuna di detenzione, di ISPEZIONE o di perquisizione personale, né qualsiasi altra restrizione della libertà personale, se non per atto motivato dell'Autorità Giudiziaria e nei soli casi e modi previsti dalle leggi". 



Si tratta di Leggi dello Stato Italiano e non della Repubblica Veneta. 



Peraltro è interessante evidenziare come nell’ipotesi dell’introduzione di una norma del genere essa dovrebbe - in virtù del principio di uguaglianza - interessare tutto il personale al servizio dello Stato e, se non altro per una questione morale, anche i componenti dei vari esecutivi centrali e locali. 



Misura oltretutto già proposta in parlamento da UDC nel 2006 e M5S nel 2017, bocciata in entrambi i casi.



Evidentemente –conclude la consigliera regionale-si tratta dell’ennesima “boutade” che fa il paio con la recente proposta, sempre di matrice veneta, di ripristinare la leva obbligatoria”.


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