giovedì 23 marzo 2017

BARTELLE (M5S) PREOCCUPATA DELLO STATO DELLE ACQUE POLESANE DOPO L'EMERGENZA PFAS

La consigliera regionale del M5S Patrizia Bartelle rilancia sul fronte Pfas dopo le rivelazioni di alcuni quotidiani, secondo cui l'acqua delle scuole polesane sarebbe a rischio contaminazione. «Diversi mesi fa -dice Bartelle- avevamo parlato del rischio che corre anche la falda rodigina, ma eravamo stati sconfessati con fin troppa foga da chi di dovere, che aveva rassicurato del contrario. Mi auguro che adesso, che a riportare la questione al centro del dibattito è un'associazione così autorevole come Greenpeace, si possa finalmente far luce sulla vicenda in modo chiaro oltre che definitivo. È un nostro diritto sapere quale acqua viene somministrata ai nostri figli ma più in generale, e lo dice la stessa Costituzione, la salute è un diritto inalienabile che va riconosciuto, garantito e difeso dallo Stato; pensiamo ai nostri vicini sloveni che hanno addirittura previsto per legge un limite minimo pro capite». L'allarme, arrivato non a caso in occasione della Giornata mondiale dell'acqua, riporta nuovamente di strettissima attualità il caso Pfas di cui la Bartelle si era già occupata in passato: oltre all'allerta-Rovigo, l'esponente stellata aveva interrogato infatti la giunta regionale sulla situazione delle acque nel Veronese e nel Vicentino, contaminate dai continui riversamenti dalle concerie e aziende tessili e di abbigliamento. «L'Italia -conclude Bartelle- è ancora priva di limiti restrittivi per questi prodotti chimici che al pari di altri inquinanti ed erbicidi non dovrebbero essere presenti nelle acque potabili. Va fatto qualcosa e al più presto: sacrificare la salute in nome del progresso e del benessere significa imboccare una via di non ritorno».

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