Giornata
di chiusura quella di domenica per il festival “Voci per la libertà – Una
canzone per Amnesty” a Rosolina mare. Protagonista attesissimo è stato Niccolò
Fabi, arrivato in Polesine per ricevere il Premio Amnesty International Italia
2020 nella sezione big per la sua canzone “Io sono l’altro”. Nel pomeriggio al centro congressi c’è stato un
incontro con lui e con il presidente di Amnesty Italia Emanuele Russo.
Fabi ha
detto: “questa canzone è rimasta sospesa nella sua scrittura per molto tempo
perché l’argomento, cioè il tema dell’altro,
era insidioso. Si rischiava di banalizzare le cose. Si rischiava la
retorica, il
qualunquismo.
La
canzone come forma espressiva nasce
storicamente per raccontare cose più piccole, poi negli anni ha ampliato il suo
spettro. In pochi minuti hai la possibilità di creare uno stato d’animo più che
un saggio.
Ad un
certo punto per questa canzone ho pensato a un cambio di prospettiva: non
parlare dell’altro, ma il fatto che noi siano un altro rispetto agli altri.
Parlare del rapporto di interdipendenza che c’è fra gli esseri umani. Del
possibile scambio di ruoli : ad esempio un chirurgo ha un potere rispetto ad
altri quando opera, ma il giorno dopo se
va in banca a chiedere un mutuo ha un rapporto opposto.
Sono
contento che questa prospettiva sia stata compresa.
Le
canzoni più di altre forme d’arte riescono ad amplificare la nostra sensibilità
per il fatto di essere aeree, non richiedono una attenzione esclusiva. Tu puoi
fare altro mentre ascolti una canzone. Ma per questo entrano dentro in modo più
subdolo.
Il
discorso dei premi per le canzoni è particolare. L’arte non è atletica, mettere
accanto due canzoni, confrontarle significa
entrare in un discorso non oggettivo.
In
questo caso c’è un filtro, c’è la vicinanza di un brano ai temi dei diritti
umani, di Amnesty.
Un
premio insomma che esula da quelli prettamente musicali. Per questo lo
considero un premio molto speciale del quale sono orgoglioso.”
Emanuele
Russo, presidente di Amnesty International Italia, ha affermato: “In un momento
drammatico come quello che stiamo vivendo non potevamo non premiare 'Io sono
l'altro' di Niccolò Fabi, una riflessione sull’importanza dell’empatia,
sull’altro, sul ‘diverso’. "Io sono l'altro" è un testo profondo che
esalta la musica per merito della sua intensità, che racconta di un tempo in
cui si tende a preferire egoismo e chiusura rispetto alla comprensione e alla
conoscenza dell’altro. Racchiude in sé tutte le campagne che Amnesty International
porta avanti da quasi 60 anni. Senza comprensione, empatia e rispetto reciproco
non si potrà mai mettere fine alla catena di violazioni dei diritti umani a cui
assistiamo, ogni giorno.”
In
serata, oltre a ritirare il premio, Fabi ha regalato una sua esibizione, che ha
fatto seguito alla finale del Premio
Amnesty nella sezione Emergenti. In lizza cinque donne: Assia Fiorillo da
Napoli, H.E.R. da Roma, Adriana Iè da Verona, Micaela Tempesta da Napoli e e Agnese Valle da Roma. Cinque artiste
selezionate durante le due semifinali del concorso che si sono tenute nei
giorni precedenti.
Nessun commento:
Posta un commento