sabato 22 settembre 2018

PORTO VIRO: EPATITE C “BONIFICATA” ENTRO IL 2030

Convegno, questa mattina in sala dell'Eracle, sull'attualità in epatologia: le patologie del fegato sono in crescita, ma, per quelle infettive, l' OMS prevede l'eliminazione nei prossimi 12 anni
PORTO VIRO: EPATITE C “BONIFICATA” ENTRO IL 2030
Zennaro: “Obiettivo ambizioso, ma a portata di mano grazie agli ottimi risultati dei farmaci”
Anastassopoulos: “Prevenzione e diagnostica fondamentali per combattere le forme metaboliche”

Porto Viro 22 settembre 2018 - Le patologie del fegato sono in crescita, colpiscono tra il 10 e il 17% della popolazione, ma, almeno per quelle infettive, come l'epatite C, la prospettiva della organizzazione mondiale della sanità è quella di una eliminazione di massa entro il 2030, grazie ai nuovi farmaci che stanno ottenendo ottimi risultati. E' quanto emerso nel corso del convegno sull'attualità in epatologia promosso dalla casa di cura “Madonna della salute” in sala dell'Eracle a Porto Viro. “L'obiettivo del 2030 è ambizioso, ma a portata di mano – ha detto Roberto Zennaro, responsabile dell'area medica della casa di cura - Basti pensare che, sette anni fa, l'Egitto era il paese africano dove l'epatite C colpiva il 20 % della popolazione. Oggi, grazie ai nuovi farmaci che danno risultati positivi nel 90-95% dei casi, si è scesi al 6%”. La prospettiva delle malattie epatiche, quindi cambierà, spostandosi dalle epatiti croniche da virus alle forme metaboliche: steatosi, fibrosi e cirrosi epatica. La steatosi o fegato grasso, in particolare è l'accumulo di trigliceridi nelle cellule del fegato: è presente nel 30% della popolazione adulta e nel 15% della popolazione pediatrica e la sua incidenza è in continuo aumento. In 2-3 casi su 10 può sviluppare una vera malattia quando causa infiammazione e quindi il rischio di fibrosi fino alla cirrosi del fegato. “Fondamentale sarà quindi controllare i fattori che la promuovono – spiega Giuliano Carli, gastroenterologo della casa di cura – In Polesine, in particolare, si registra un prevalenza di patologie epatiche correlate all'assunzione di alcol. La prevenzione è essenziale”. La diagnostica non invasiva, dall'altro lato, rappresenta l'ultima frontiera della lotta alle malattie epatiche. “Presso la casa di cura Madonna della salute – ha sottolineato Georgios Anastassopoulos, specialista in medicina interna – possiamo contare su tecniche diagnostiche avanzatissime come il Fibroscan e, unici in provincia, la Cap (Controlled Attenuation Parameter). Siamo in grado di individuare tutti i pazienti affetti da fibrosi epatica, da steatosi epatica e tutti i soggetti a rischio di progressione della patologia”.




Nessun commento:

Posta un commento