La crescente ondata di femminicidi è una questione sociale seria, che richiede azioni concrete da parte delle istituzioni.
Il report del Ministero dell'Interno evidenzia una crescita nel numero degli omicidi, e ciò che rende la situazione preoccupante è il fatto che molte vittime siano donne uccise in contesti familiari o relazioni familiari/affettive.
I dati rivelano che dal primo gennaio al 23 luglio 2023 sono stati registrati 184 omicidi, con 65 vittime donne, di cui 52 uccise in situazioni familiari o a causa di relazioni sentimentali. Ancora più preoccupante è il fatto che 31 di queste donne hanno perso la vita per mano del proprio partner o ex compagno. A questi dati, purtroppo, si devono aggiungere altri 5 femminicidi accaduti dal 24 al 29 luglio.
Gli ultimi casi di omicidio, inclusa la tragica vicenda della giovane di 20 anni accoltellata nel Milanese dall'ex fidanzato, mostrano quanto sia urgente l'adozione di politiche e iniziative di sensibilizzazione per contrastare la violenza domestica e proteggere le vittime. Ogni vittima è una vita spezzata, una famiglia distrutta, e la società nel suo complesso deve fare tutto il possibile per porre fine a questi tragici episodi.
I dati rivelano che dal primo gennaio al 23 luglio 2023 sono stati registrati 184 omicidi, con 65 vittime donne, di cui 52 uccise in situazioni familiari o a causa di relazioni sentimentali. Ancora più preoccupante è il fatto che 31 di queste donne hanno perso la vita per mano del proprio partner o ex compagno. A questi dati, purtroppo, si devono aggiungere altri 5 femminicidi accaduti dal 24 al 29 luglio.
Gli ultimi casi di omicidio, inclusa la tragica vicenda della giovane di 20 anni accoltellata nel Milanese dall'ex fidanzato, mostrano quanto sia urgente l'adozione di politiche e iniziative di sensibilizzazione per contrastare la violenza domestica e proteggere le vittime. Ogni vittima è una vita spezzata, una famiglia distrutta, e la società nel suo complesso deve fare tutto il possibile per porre fine a questi tragici episodi.
Per questi motivi è importante sensibilizzare su tale problema, promuovere una cultura del rispetto e dell'uguaglianza di genere e garantire che le vittime possano trovare il sostegno necessario per uscire da situazioni di pericolo.
Come Movimento Civico Impegno per il Bene Comune auspichiamo che l’amministrazione adriese continui a finanziare il centro antiviolenza del Polesine, aumentando, se possibile, le risorse destinate ai servizi a favore delle donne vittime della violenza di genere.
E’ altrettanto importante potenziare le campagne di sensibilizzazione nelle scuole, coinvolgendo costantemente il Comitato di Pilotaggio e il contributo prezioso del comune di Adria, che ospita un centro antiviolenza
Le scuole, se adeguatamente sollecitate, rispondono alla grande portando eccezionali contributi. I giovani studenti lo hanno dimostrato spesso con la partecipazione di tutti gli istituti scolastici superiori della città, durante l’amministrazione Barbierato.
La lotta contro la violenza di genere è una responsabilità collettiva che non può essere ignorata e per questo la promozione di una cultura del rispetto e dell’uguaglianza deve essere rivolta soprattutto ai giovani, poiché sono loro il futuro della società. Solo attraverso un impegno comune e costante possiamo sperare di costruire una società più sicura e rispettosa di ogni individuo.
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