mercoledì 2 settembre 2020

Sul caso del citrobacter il Presidente della Regione non può cavarsela con l'ormai consueto: "Non sapevo".


Il gravissimo caso del contagio da citrobacter all'ospedale di Verona è venuto alla luce solo grazie alle denunce delle mamme. Nella Corea del Nord Est, come un autorevole settimanale ha definito il Veneto qualche settimana fa, anche un caso grave come questo rischiava, altrimenti, di passare quasi sotto silenzio.
Solo grazie alla determinazione di queste mamme oggi sappiamo il motivo del decesso di quattro neonati e della totale invalidità di altri per tutta la vita.

Di fronte a 96 bambini contagiati non possiamo accettare l'ormai noto refrain del Presidente della Regione che "non sapeva", "non era stato informato", "non è competente in materia di sanzioni disciplinari".

La responsabilità politica della sanità veneta (sì, anche Verona è in Veneto, anche se il suo ospedale è stato derubricato a "sanità veronese") è del Presidente della Regione che non può esimersi dal dare risposta alle mamme dei bambini contagiati, agli utenti dell'ospedale e a tutti cittadini veneti.

Non possiamo accettare che di fronte a lutti che si sarebbero potuti evitare la Regione non si assuma le proprie responsabilità. Forse che la sanità veneta è materia di competenza regionale solo quando ci sono le inaugurazioni da presiedere?

Presidente Zaia, di fronte a situazioni di questo tipo i cittadini esigono risposte, decisioni, scelte per evitare che queste situazioni possano ripetersi.
#Zaiarispondi

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