martedì 6 novembre 2018

PAPOZZE:8 NOVEMBRE ORE 21.INCONTRO CON L'AUTRICE DE "IL PARTIGIANO FRANCO"

Papozze:Giovedì 8 novembre ore 21.00

Presentazione del libro IL PARTIGIANO FRANCO
La nipote Anna Maria Catano racconta la vita di un partigiano scomparso nel nulla nel 1944. Presenta Alessandra Capato

La vicenda di Franco Passarella è una storia triste, dolorosa, apparentemente insensata. Di famiglia antifascista, nasce a Venezia il 25 ottobre del 1925. Il padre, Ottorino è giornalista del Il Gazzettino ma nel 1939 viene licenziato per non aver aderito al Fascismo. Trasferitosi a Brescia, trova lavoro sempre come giornalista presso il Popolo di Brescia da cui viene cacciato nel 1944 per non aver giurato fedeltà alla R.S.I. Amico di Ferruccio Parri, nel dopoguerra sarà suo stretto collaboratore. La madre Carolina, insegnante, conoscerà il carcere mentre l’altra figlia, Laura, sarà staffetta partigiana.
Il figlio Franco, liceale dell’Arnaldo da Brescia, seguendo le orme familiari e cresciuto nell’oratorio Santa Maria della Pace dei padri filippini insieme ad altri liceali bresciani che si defeniscono “ribelli per amore”, a 19 anni non ancora compiuti, superato brillantemente l’esame di maturità, decide di salire in montagna e partecipare alla Resistenza aderendo alle Fiamme verdi di Giustizia e Libertà. E’ il 19 giugno del 1944 e, dal momento in cui saluta la madre e la sorella, di Franco non si sa più nulla. Invano la famiglia, dopo il 25 aprile ne aspetta il ritorno. Scattano le ricerche, viene trovato il corpo semisepolto, o meglio ciò che resta del corpo oltraggiato dagli animali perché nessuno si era preso la briga di dargli almeno una dignitosa, se non cristiana, sepoltura. Si celebrano i solenni funerali nel duomo di Brescia e vien posta una lapide: “La ferocia fascista lo colse” .
Ma non furono, i fascisti, nemmeno i repubblichini e neppure il fuoco amico.
Soltanto nel 2013, lo storico Mimmo Franzinelli che non può certo essere accusato di simpatie di Destra, riuscì a recuperare i pochi documenti ancora rimasti, a raccogliere le ultime voci dei testimoni e a recuperare la verità. Franco nell’indifferenza generale e abbandonato da tutti era stato brutalmente assassinato il 25 giugno del 1944 da quattro partigiani, o sedicenti tali, che portavano il fazzoletto verde come lui. Una storia orribile che fa star male.

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