COLETTO, “NEL 2019 UNA DISINFESTAZIONE LARVICIDA E DUE
ADULTICIDE. COORDINAMENTO CON ALTRE REGIONI E REVISIONE LINEE GUIDA
NAZIONALI”. REZZA (ISS) “VENETO ED EMILIA ROMAGNA ESEMPLARI”
Il virus West Nile, trasmesso all’uomo dalla zanzara culex pipiens,
ha tenuto in apprensione quest’estate pressochè tutto il nord
Italia (Emilia Romagna e Veneto le Regioni più colpite), ma si è
presentato in forma tanto massiccia quanto imprevista, in buona parte
dell’Europa balcanica, in Portogallo, in Grecia e in Corsica. In
Veneto ha causato 257 casi totali, dei quali 64 nella grave forma
neuroinvasiva, con 18 decessi, tutti in persone anziane, con gravi
patologie pregresse o gravi deficit immunitari; in Emilia Romagna i
casi accertati sono stati 253, con 21 decessi.
Un fenomeno da studiare, per come si è palesato per la prima volta
in maniera così estesa, e da mettere al centro di un’attenta
programmazione per la prossima stagione estiva.
Per questo, oggi a Venezia, la Regione Veneto ha messo a confronto
esperti del mondo scientifico, del Ministero della Salute, delle
diverse Regioni interessate, delle Ullss, dell’Istituto
Zooprofilattico delle Venezie, della Regione portoghese di Madeira e
della Contea rumena di Daly.
Presenti, tra gli altri, l’Assessore alla Sanità del Veneto, Luca
Coletto, il DG della sanità regionale Domenico Mantoan, il Direttore
del Dipartimento Malattie Infettive dell’Istituto Superiore di
Sanità Giovanni Rezza, il responsabile del Laboratorio di
Microbiologia di Padova, Centro di Riferimento Regionale, Giorgio
Palù, il Direttore dell’Irccs per le Malattie Tropicali
dell’ospedale di Negrar, Zeno Bisoffi.
“L’esperienza fatta dal Veneto e dall’Emilia Romagna – ha
riconosciuto Rezza – è stata esemplare, per organizzazione e
intensità d’azione. Ora sarebbe importante venisse diffusa a tutte
le altre Regioni, perché non possiamo certamente escludere una
ulteriore diffusione nel 2019 e vanno messe in atto tutte le
possibili misure di monitoraggio e prevenzione”.
A questo penserà un tavolo tecnico nazionale, condotto da Veneto ed
Emilia Romagna, chiamato a elaborare nuove linee guida per aggiornare
lo specifico Piano per tutto il territorio italiano; a creare un
coordinamento interregionale che vada oltre quello già in atto tra
le due Regioni padane ci penserà invece un tavolo tecnico attivato
in seno alla Commissione Salute, che riunisce tutti gli assessori
alla sanità delle Regioni italiane, e presieduto dalla dirigente
della Prevenzione del Veneto, Francesca Russo.
“Come Veneto – ha anticipato Coletto – stiamo già programmando
le azioni per il prossimo anno, che potranno contare su un
finanziamento base di 1,5 milioni di euro da dedicare principalmente
al monitoraggio e alle iniziative di prevenzione, ma la questione va
ben oltre la nostra Regione, per cui sarebbe opportuno valutare un
intervento di sostegno nazionale. Posso comunque già anticipare –
ha detto – che nel 2019 verrà realizzata un campagna larvicida a
marzo, mirando a ridurre al minimo la schiusa delle larve. In estate,
invece, ci saranno due campagne adulticide, i cui tempi saranno
decisi dai tecnici sulla base dell’andamento della stagione e delle
indicazioni che arriveranno dalle trappole disseminate in tutte le
aree a rischio. Dovremo fare i conti con le bizze del clima, per cui,
oggi, non si può entrare maggiormente nei particolari, se non per
annunciare che la campagna di monitoraggio che avrebbe dovuto
chiudersi a ottobre è stata prolungata per tutto novembre, visto
l’andamento ancora caldo e umido del clima. Da ottobre, comunque,
le trappole non hanno rilevato nuove zanzare positive, né si sono
registrati altri casi umani. Come Regione – ha aggiunto – stiamo
creando un coordinamento a tutto campo che, partendo da una
pianificazione regionale, coinvolgerà tutte le Ullss, gli ospedali
per la parte diagnostica, i Comuni, i Consorzi di Bonifica,
l‘Istituto Zooprofilattico delle Venezie e arriverà fino ai
cittadini, i cui comportamenti preventivi, come l’installazione di
zanzariere, la manutenzione di giardini e caditoie, l’uso di
repellenti cutanei, sono molto importanti, stante che il 70% del
territorio si trova in proprietà private, dove il pubblico non può
arrivare. Peraltro gli esperti garantiscono che una disinfestazione
in un giardino con appositi pastiglioni non costa più di cinque euro
a stagione”.
Dal punto di vista statistico, il Bollettino West Nile Estate 2018,
elaborato dalla Direzione Prevenzione, indica 257 casi accertati, ai
quali aggiungere 98 casi probabili, 32 casi di positività in
donatori di sangue, 21 casi di infezioni asintomatiche non
classificate, per un totale di 408. 18 sono stati i decessi: 8 nel
territorio dell’Ulss 6 Euganea, 5 nell’Ulss 5 Polesana, 2
nell’Ulss 3 Serenissima, 2 nell’Ulss 9 Scaligera, 1 nell’Ulss 2
Marca Trevigiana.
Le conclusioni sono
state tratte dal DG della Sanità Veneta Domenico Mantoan, che ha
indicato una serie di passaggi procedurali:
Istituzione Commissione
regionale permanente sulle attività di controllo dei vettori, per il
coordinamento di tutti gli Enti coinvolti.
Attivazione in tutte le ULSS del
Tavolo tecnico di coordinamento con Comuni e Consorzi di Bonifica.
Predisposizione da parte delle
Ulss di una pianificazione generale delle attività di
disinfestazione nel proprio territorio, coordinando le azioni dei
Comuni, offrendo supporto tecnico e verificando l’efficacia degli
interventi
Supporto dei Consorzi di
Bonifica ai Comuni nelle operazioni di monitoraggio del territorio e
mappatura dei potenziali focolai larvali.
Mappatura del territorio da
parte dei Comuni, individuando le aree da sottoporre a
disinfestazione (con il supporto tecnico di ULSS e Consorzi) e
predisponendo un Piano di disinfestazione nel territorio di
competenza.
Indizione da parte della Regione
Veneto, tramite Azienda Zero, di un bando unico regionale per le
attività di disinfestazione in caso di emergenza sanitaria. I Comuni
potranno agganciarsi a questo bando per appaltare le attività di
disinfestazione programmata.
Inoltre, tutti gli Enti
coinvolti dovranno contribuire alla comunicazione verso la
popolazione (misure di protezione individuale e misure di lotta ai
vettori), rilanciando i messaggi predisposti dalla Regione attraverso
i propri canali istituzionali.
I Comuni e le ULSS dovranno
diffondere buone pratiche tra i cittadini per incentivarli a
controllare la proliferazione delle zanzare nelle aree private, anche
attraverso la distribuzione gratuita di prodotti larvicidi nelle sedi
comunali e nelle farmacie.
I Comuni dovranno prevedere
l’emissione di ordinanze per il controllo della proliferazione di
zanzare nelle aree private, prevedendo anche verifiche del rispetto
di tali disposizioni.
Considerata l’eccezionalità
della stagione 2018 (caldo precoce e prolungato) che fa supporre un
elevato numero di uova di zanzara pronte a schiudersi all’arrivo
dei primi caldi primaverili, si anticiperanno i tempi per la
predisposizione dei Piani di disinfestazione; Invio Piani di
disinfestazione comunale alle ULSS: entro gennaio 2019; Inizio
trattamenti larvicidi: marzo 2019.
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