In copertina illustrazione di Matteo Alemanno
Domenica 9
dicembre 2018 ore 18,00
Ca’ Cornera stazione di sosta nel delta del Po
Località Ca’ Cornera, 3 – Porto Viro (Ro)
www.cacorneradeltapo.it
Le
Associazioni : Ca’
Cornera, dove il Po si fa
cultura e Città
Invisibili di Porto Viro hanno il piacere
di presentare il libro:
Alla ricerca dei ossi d’Paladin
detti popolari fra memoria e storia
MIRELLA PREGNOLATO
Venila Editrice
L’ autrice sarà introdotta
da:
PAOLO RIGONI – cultore di tradizioni polesane
Letture a cura di:
Barbara Pregnolato – Città Invisibili
Gianpaolo Gasparetto – Ca’ Cornera, dove il Po si fa cultura
Accompagnamento musicale:
Alessio Simoni – Chitarra
L’iniziativa rientra nel
progetto “Pagine
sul Po”, rassegna letteraria curata, ormai
da anni, dall’Associazione Ca’ Cornera sulle
tracce del caro amico scrittore Gian Antonio
Cibotto.
“Se le
strade del Polesine potessero parlare,
quanta storia da ricordare! Le alluvioni
provocate dal Po e dall’Adige hanno
distrutto tanto, fatichiamo a trovare
riferimenti storici, ma niente è andato
perduto, troviamo tutto “scavando” nei detti
popolari. E subito una domanda: perché si
dice così? E la risposta? La troviamo nella
nostra storia e in quella di chi ha vissuto
prima di noi.” Mirella
Pregnolato
Mirella Pregnolato è nata il 18 novembre 1933
a Porto Viro (Ro), dove tuttora vive. E’ stata
insegnante elementare per trentacinque anni nelle
scuole di Contarina e dintorni. Ha partecipato
attivamente alla vita politica e sindacale del suo
paese con il fine di contribuire alla crescita di
una società più giusta. Appassionata di storia, i
suoi scritti vogliono essere di sprone,
soprattutto per i giovani, ad amare la cultura in
tutti i suoi aspetti. Nel 2015 ha pubblicato il
suo primo libro “Quando Porto
Viro era la mia Contarina” Venilia
Editrice.-
Ingresso libero
Info: cel. 348 7157940 – 328 4152665
Per
cenare al ristorante di Ca’ Cornera telefonare
al 340 243 0030
Alcune brevi riflessioni leggendo il libro di Mirella Pregnolato.
La ricerca e lo scopo del suo continuo, inesorabile, lavoro di scavo nella memoria, la sua e quella collettiva, vuole scongiurare, in qualche modo, l’inaccettabile dimenticanza di fatti e vicende che ci appartengono.
Si immerge per riportare alla luce, nuovo palombaro, storie, parole, volti e luoghi su cui il tempo potrebbe, altrimenti, depositare una patina di oblio definitivo.
Ancora una volta, grazie alle sue pagine, fa emergere un’etica che ci accomuna e ci identifica, rendendoci orgogliosi di appartenere a questi luoghi.
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