245° ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DELLA GUARDIA DI FINANZA. UN ANNO E
MEZZO DI ATTIVITÀ AL SERVIZIO DEL PAESE IN CIFRE.
PIANO D’AZIONE DELLA GUARDIA DI FINANZA
Sono 70.838
gli interventi ispettivi conclusi
dai Reparti della Guardia di Finanza tra
il gennaio del 2018 e il maggio del 2019; 3.938 sono, invece, le indagini
delegate al Corpo, nello stesso periodo, dalla magistratura ordinaria e
contabile.
Cifre, queste, che danno il senso
dell’intensificazione delle attività della GdF contro i più gravi fenomeni di
illegalità economico-finanziaria.
Interventi mirati, indirizzati nei confronti di target accuratamente selezionati grazie
ad attività di intelligence, al
controllo economico del territorio e ad analisi di rischio, ulteriormente
migliorata, quest’ultima, in ragione della potenziata interazione tra le banche
dati a disposizione e all’introduzione della fatturazione elettronica
obbligatoria.
LOTTA ALL’EVASIONE, ALL’ELUSIONE E ALLE FRODI FISCALI
Evasione
fiscale internazionale, frodi carosello,
indebite compensazioni e traffici illeciti di prodotti petroliferi
si confermano al centro dell’attenzione operativa della Guardia di Finanza.
Settori in cui, nel 2018 e nei primi 5 mesi del 2019, ha eseguito, nell’ambito
di piani d’intervento coordinati con l’Agenzia delle Entrate, 646 interventi ispettivi.
Sono stati riscontrati 1.330 reati fiscali. Il 54,7% di
questi sono rappresentati dagli illeciti più insidiosi e pericolosi per la
stabilità economico-finanziaria del Paese e per la libera concorrenza tra
imprese: l’emissione di fatture false, la dichiarazione fraudolenta, l’occultamento
di documentazione contabile. Sono 1.682 i responsabili denunciati, 18
dei quali finiti in manette.
Ammontano a 915 le
indagini delegate dalla magistratura e ad oltre 1,1 miliardi di euro le
proposte di sequestro avanzate. I
sequestri di disponibilità patrimoniali e finanziarie eseguiti nei confronti dei responsabili di frodi fiscali sono
pari a 95,4 milioni di euro.
Importanti i risultati conseguiti
dal Corpo anche nel settore del contrasto alle frodi all’Iva (meglio note come
frodi “carosello”), in quello dei carburanti e delle indebite compensazioni di debiti
tributari e previdenziali con
crediti IVA fittizi, che hanno visto, in diversi casi, anche il coinvolgimento
di professionisti. Sono 220,
infatti, i casi scoperti di società “cartiere” o “fantasma” utilizzate per
frodi carosello o indebite compensazioni.
Nel contrasto all’economia sommersa sono stati
individuati 941 soggetti sconosciuti al
Fisco (evasori totali), che
hanno evaso complessivamente 275 milioni
di IVA. Inoltre, sono stati verbalizzati 570
datori di lavoro per aver impiegato 3.542
lavoratori in “nero” o
irregolari.
Ammontano complessivamente a 306 gli interventi
nel settore delle accise, che hanno
portato al sequestro di oltre 332
tonnellate di carburante oggetto di frode, cui si aggiunge un consumato in
frode di oltre 84 tonnellate.
Nel settore dei giochi
e delle scommesse illegali, i
controlli eseguiti sono stati 609
con 183 violazioni rilevate; sono,
invece, 7 le indagini di polizia
giudiziaria concluse nello stesso comparto.
I 422 interventi
a contrasto del contrabbando e delle frodi doganali hanno portato al
sequestro di circa 41,5 tonnellate
di tabacchi lavorati esteri e di 44 mezzi
aerei, navali e terrestri.
Fortemente intensificate, infine, anche le indagini
contro il commercio internazionale della
fauna e della flora in via di estinzione, tutelate dalla Convenzione di
Washington (c.d. C.I.T.ES.): il Corpo ha partecipato, quale Autorità nazionale
competente, alle principali operazioni congiunte svolte nel settore, eseguendo,
negli spazi doganali, 2.129
controlli.
CONTRASTO AGLI ILLECITI NEL SETTORE DELLA TUTELA DELLA SPESA PUBBLICA
L’azione della Guardia di Finanza contro gli illeciti
in materia di spesa pubblica è finalizzata
a individuare quelle condotte che, pregiudicando la legalità e la correttezza
nella Pubblica Amministrazione, minano il puntuale utilizzo delle risorse,
favorendo sprechi e malversazioni. Il settore è strategico per il Paese: solo
un equo impiego degli investimenti e dei fondi pubblici può, infatti, sostenere
la competitività e una piena ripresa del tessuto economico nazionale.
È per questa ragione che il Corpo continua a
rafforzare il proprio dispositivo di vigilanza, che si sviluppa lungo una
duplice direttrice: il potenziamento delle unità operative territoriali
dedicate allo specifico settore di servizio e l’intensificazione delle
collaborazioni con le Autorità e gli Enti di gestione, con particolare
riferimento ai settori della spesa previdenziale, sanitaria, dei fondi europei
destinati alla realizzazione di progetti, dove il corretto impiego delle
risorse, oltre a contribuire a contenere l’esborso complessivo dello Stato,
come nel caso di trattamenti pensionistici e di invalidità non spettanti, si
traduce in un miglioramento della qualità della spesa, con positive ricadute in
termini di sviluppo del Paese.
È in questo senso che vanno letti i risultati conseguiti dalla Guardia di
Finanza nel settore nel periodo gennaio 2018-maggio 2019.
Ai 1.695
interventi svolti a tutela dei principali flussi di spesa pubblica, dagli appalti
agli incentivi alle imprese, dalla spesa sanitaria alle erogazioni a carico del sistema
previdenziale, dai fondi europei alla responsabilità per danno erariale, si
aggiungono 233 deleghe d’indagine
concluse in collaborazione con la Magistratura ordinaria e 70 deleghe svolte con la Corte dei Conti.
Le frodi
scoperte dai Reparti in danno del bilancio
nazionale e comunitario sono state pari a oltre 746 milioni di euro, mentre si attestano intorno ai 1,2 milioni
quelle nel comparto della spesa previdenziale, assistenziale e sanitaria, con
un numero di persone denunciate complessivamente pari a 544.
Sul versante dei danni
erariali sono state segnalate condotte illecite alla Magistratura contabile
per circa 72,3 milioni di euro, a
carico di 223 soggetti, mentre sono
stati eseguiti sequestri per 500 mila
di euro.
I controlli svolti in materia di prestazioni sociali agevolate e di indebita esenzione dal pagamento dei ticket sanitari hanno fatto emergere
tassi di irregolarità pari, rispettivamente, al 25% e al 84%. Nel caso dei ticket sanitari è stata sviluppata una
specifica analisi di rischio in grado di evidenziare i nominativi di
beneficiari già caratterizzati da elevati indici di anomalia.
Passando al settore degli appalti, il valore delle procedure contrattuali risultate
irregolari è stato pari a circa 17,4 milioni
di euro; contestualmente, l’ammontare complessivo delle gare sottoposte a controllo
si è attestato a circa 233 milioni
di euro. Le persone denunciate per reati in materia di appalti, corruzione e
altri reati contro la Pubblica amministrazione sono state 256, di cui 7 tratte in
arresto.
Un sicuro indice dell’efficienza dell’azione
investigativa è rappresentato dai dati sui sequestri. Le determinazioni
dell’Autorità giudiziaria che ha accolto le proposte di sequestro avanzate dai
Reparti del Corpo rappresentano, infatti, la concreta misura della possibilità
per lo Stato di vedere ristorati i danni causati dai fenomeni di illegalità,
frode, malaffare e cattiva gestione scoperti dalla GdF.
In questa prospettiva, l’azione dei Reparti della
Guardia di Finanza è in pieno svolgimento per disvelare condotte illecite,
sprechi di fondi e risorse pubbliche, fenomeni corruttivi e di disonestà nei
riguardi della Pubblica Amministrazione, attraverso interventi mirati e
indagini di polizia giudiziaria.
CONTRASTO ALLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA ED ECONOMICO-FINANZIARIA
Sul fronte del contrasto alla criminalità
economico-finanziaria, sono state 13.781
le attività ispettive condotte allo scopo
di individuare le diverse forme di
infiltrazione e gli interessi finanziari, economici e imprenditoriali della
criminalità. Le attività investigative sono orientate verso contesti che, sulla
base di una preventiva analisi delle fenomenologie illecite presenti nelle
singole realtà territoriali, risultino connotati da concreti e immediati
profili di rischio: si pensi ai negozi giuridici conclusi da soggetti
apparentemente privi di adeguate capacità finanziarie; o ancora ai settori di
particolare rilevanza strategica come, ad esempio, quello dei prodotti
energetici, o ancora ai casi di reimpiego di proventi illeciti in quelli che
vengono definiti “beni rifugio”
(diamanti, metalli preziosi, valute pregiate, opere d’arte, reperti
archeologici, ecc.).
In quest’ottica, si è proseguito nell’opera di
rafforzamento dello sviluppo degli accertamenti
patrimoniali in applicazione della normativa
antimafia (anche nei confronti di soggetti connotati da “pericolosità economico-finanziaria”) e
del monitoraggio delle diverse
manifestazioni della criminalità nel territorio di riferimento (includendo la c.d. “area grigia”,
rappresentata da soggetti che, pur non affiliati alle consorterie, si
propongono quali facilitatori della penetrazione criminale nel tessuto
socio/economico) attraverso un’estesa proiezione dei Gruppi di Investigazione
sulla Criminalità Organizzata (G.I.C.O.) sull’intera circoscrizione di
competenza e mediante la dinamica interlocuzione con il Servizio Centrale di
Investigazione sulla Criminalità Organizzata (S.C.I.C.O.) e i Reparti
territoriali insistenti nei distretti di Corte d’Appello.
Con riferimento ai risultati conseguiti in
applicazione della normativa antimafia,
sono stati sottoposti ad accertamenti patrimoniali 647 soggetti; ammonta, invece, a 118,6 milioni di euro il valore dei beni mobili, immobili, aziende,
quote societarie e disponibilità finanziarie proposti all’Autorità Giudiziaria
per il sequestro, mentre i provvedimenti di sequestro e confisca operati hanno
raggiunto, rispettivamente, la quota di 4,5
e 7,2 milioni di euro circa.
Tali misure ricomprendono l’esecuzione di sequestri
di prevenzione, ai sensi del Codice Antimafia, conseguenti allo svolgimento
di 107 accertamenti nei confronti di
soggetti connotati da c.d. “pericolosità
economico-finanziaria”, ovvero coloro che per condotta e tenore di vita,
debba ritenersi che vivano abitualmente, anche in parte, con i proventi
derivanti da ogni genere di attività delittuosa, in particolare di natura
tributaria, societaria, fallimentare, ecc.
Al contempo, è avvertita l’esigenza di ricorrere in
maniera sistematica e crescente alle alternative misure di prevenzione,
individuate dal Codice Antimafia nell’amministrazione e nel controllo
giudiziario di aziende infiltrate o condizionate dalla criminalità organizzata,
tese al recupero delle condizioni di legalità ed al reinserimento nel mercato
economico di queste realtà imprenditoriali.
Infine, continua incessantemente la collaborazione
istituzionale con le Autorità Prefettizie, quale fulcro del sistema di
prevenzione antimafia in ambito provinciale.
Complessivamente sono stati eseguiti 5.265 accertamenti a seguito di
richieste pervenute dai Prefetti della Repubblica, la maggior parte dei quali
riferiti alle verifiche funzionali al rilascio della documentazione
antimafia.
L’azione volta alla prevenzione e repressione del riciclaggio dei capitali illeciti per
impedirne l’introduzione nel tessuto economico-finanziario sano del Paese,
nonché per intercettare possibili pratiche di finanziamento del terrorismo, si
è fondata e continuerà sempre più a basarsi in futuro, sul piano repressivo,
nell’esecuzione di mirate indagini di polizia giudiziaria e sul piano
preventivo, nell’approfondimento delle segnalazioni di operazioni sospette
inviate dai soggetti obbligati ai sensi della normativa antiriciclaggio.
Tali attività si sono concretizzate, in particolare,
nello sviluppo di 104 indagini di
polizia giudiziaria, da cui è scaturita la denuncia all’Autorità Giudiziaria di
208 persone per i reati di
riciclaggio e autoriciclaggio, 18
delle quali sono state arrestate. Il valore del riciclaggio accertato si è
attestato intorno ai 310 milioni di
euro, mentre sono stati effettuati sequestri su ordine della magistratura per 51,8 milioni di euro.
Sul fronte della prevenzione, i reparti del Veneto hanno
approfondito 2.150
segnalazioni di operazioni sospette, di cui 679 sottoposte a più approfondite indagini, 9 delle quali attinenti specificamente al fenomeno del finanziamento del terrorismo.
Per il contrasto del riciclaggio di denaro e del
finanziamento al terrorismo la Guardia di Finanza si muove lungo tre importanti
direttrici, tese a valorizzare rispettivamente le informazioni acquisite
nell’ambito delle attività preventive, delle indagini di polizia giudiziaria e
nel corso del controllo economico del territorio.
In questo contesto assume, inoltre, grande rilievo il
monitoraggio dei movimenti
transfrontalieri di valuta che
può offrire utili spunti investigativi per l’avvio di più penetranti
approfondimenti.
Lo dimostrano i risultati conseguiti dalle unità
operative nell’arco temporale di riferimento. Ai confini terrestri e marittimi
sono stati, infatti, eseguiti 2.404
controlli volti a verificare il rispetto delle norme sulla circolazione
transfrontaliera di valuta in entrata e/o in uscita dal territorio nazionale,
che hanno avuto ad oggetto movimenti di capitali per oltre 26,6 milioni euro e hanno condotto all’accertamento di 929 violazioni nonché al sequestro di
somme pari a circa 1,1 milioni di
euro, di cui circa 678 mila euro
milioni di euro per violazioni di carattere penale e circa 420 mila euro per violazioni amministrative.
Sempre al fine di garantire la tutela della
trasparenza e della legalità del sistema economico imprenditoriale, ulteriore
priorità del Corpo continuerà ad essere quella di reprimere i reati fallimentari, societari e bancari, nonché i fenomeni usurari e di abusivismo bancario e finanziario, per salvaguardare i risparmiatori da offerte di soluzioni
d’investimento non sicure.
Con particolare riguardo al campo dei reati fallimentari sono stati
sequestrati beni per un valore pari a oltre 13,6 milioni di euro, su un totale di patrimoni risultati distratti
per 135 milioni di euro.
Intensificata anche l’azione di contrasto in materia
di falsificazione monetaria, con l’obiettivo di ricostruire
l’intera filiera del falso (attraverso l’individuazione dei centri di produzione
e di distribuzione delle banconote/monete contraffatte) e di contrastare le
insidiose condotte basate sull'alterazione dei mezzi di pagamento elettronici,
come la clonazione di carte di credito e
di debito, posti in essere anche attraverso l’utilizzo della rete internet, nell’ottica di salvaguardare
l’integrità patrimoniale dei legittimi titolari e degli istituti emittenti. In
tale comparto operativo sono stati denunciati 13 soggetti, 3 dei quali
in stato di arresto, con l’esecuzione di sequestri di valute, titoli,
certificati e valori bollati contraffatti per un valore complessivo di circa 200 mila di euro.
In tema di sicurezza prodotti, di contrasto alla contraffazione e al falso made
in Italy e di lotta all’illecito sfruttamento economico delle opere
protette dal diritto d’autore, i Reparti operativi hanno
eseguito 1.163 interventi e svolto 278 deleghe dell’Autorità Giudiziaria.
Sequestrati circa 16 milioni di
prodotti industriali contraffatti, con falsa indicazione “made in Italy” o non sicuri nonché rilevanti quantitativi di
prodotti alimentari recanti marchi industriali falsificati o indicazioni non
veritiere circa l’origine e la qualità. 2
sono stati, infine, i siti internet
oscurati o sequestrati perché utilizzati per la commercializzazione on line della merce contraffatta.
CONTROLLO DEL TERRITORIO E CONTRASTO AI TRAFFICI ILLECITI VIA MARE
Il controllo del territorio,
del mare e dello spazio aereo sovrastante per il contrasto ai traffici illeciti
è assicurato da un dispositivo d’intervento unitario, che integra tra loro le
componenti territoriali, investigative, aeronavali e speciali del Corpo.
In questo contesto, assume particolare rilevanza l’attività svolta dalla Guardia di Finanza a
mare in materia di lotta ai fenomeni di illegalità economico-finanziaria,
cui si aggiunge il contrasto dei traffici illeciti, oggetto di un importante
riconoscimento a cura del D.Lgs. n. 177/2016 e del decreto del Ministro
dell’Interno datato 15 agosto 2017 che ha individuato il Corpo quale unica Forza di polizia nazionale deputata
ad assicurare i servizi di Ordine e Sicurezza Pubblica in ambiente marino,
cui sono state affidate le funzioni operative di sicurezza del mare.
Con riferimento al peculiare contesto lagunare il
Corpo, attraverso la Componente Aeronavale, ha assicurato complessivamente 890 interventi di Polizia Demaniale,
Marittima, Ittica, Doganale e Ambientale che hanno consentito di verbalizzare 1.295 soggetti, di cui 133 denunciati e 5 arrestati.
Trasversalmente, i Reparti Aeronavali hanno inoltre
garantito ulteriori 540 interventi
ai fini delle imposte dirette e indirette e degli altri tributi locali, delle
accise, del controllo economico del territorio, del sommerso di lavoro e dei
finanziamenti al fondo europeo per la Politica Comune della Pesca.
Nel comparto della lotta al traffico degli
stupefacenti, ammontano a quasi 27,35 quintali
le sostanze illecite sequestrate dai Reparti del Veneto tra il gennaio del 2018
e il maggio del 2019: 1,36 quintali
tra hashish e marijuana, 23,64
quintali di cocaina e circa 3 di
altre droghe. 184 sono stati i
narcotrafficanti arrestati e 17 i
mezzi utilizzati per l’illecito traffico sequestrati.
Sul fronte dell’immigrazione clandestina, risultano
fermati e segnalati alle Questure 73
cittadini stranieri sprovvisti di regolare permesso di soggiorno
LE OPERAZIONI DI SOCCORSO E IL CONCORSO NEI SERVIZI DI ORDINE E SICUREZZA PUBBLICA
Nel corso del 2018 e dei primi 5 mesi del 2019, gli
interventi effettuati dal Soccorso
Alpino della Guardia di Finanza (S.A.G.F.)
- composto da militari altamente specializzati e di unità cinofile da soccorso
- con il costante supporto del comparto aereo del Corpo, sono stati 259 ed hanno permesso di portare in
salvo 256 persone.
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