“Gli esponenti politici che continuano ad attaccare sistematicamente il presidente del Centro Servizi Anziani Simone Mori e il suo gruppo, dovrebbero avere l’intelligenza politica di ammettere che il Cda della casa di riposo sta affrontando le stesse difficoltà di tutti i gestori delle residenze per gli anziani: pandemia e caro bollette.
Affermano i civici, Federico Paralovo, Fabio Braghin e Sante Crivellaro
La crisi che si sta attraversando è un problema sociale enorme, che deve essere affrontata nei tavoli e nelle sedi opportune, Conferenza dei Sindaci con il Piano di Zona, in Regione Veneto con una riforma che attendiamo da 20 anni e anche a livello nazionale, visto che il PNRR ha completamente dimenticato gli anziani”.
“Una situazione aggravata da problemi lasciati indietro da anni, che non sono imputabili, dati alla mano, all’attuale gestione della Casa di Riposo di Adria afferma il coordinatore del Movimento Civico IBC,Federico Paralovo.
Ricordo infatti che l’attuale direttivo, nel momento in cui si è insediato, ad inizio pandemia, ovvero a fine gennaio 2020, si è ritrovato con il Certificato di Prevenzione Incendi (CPI) e il certificato antisismico fermo da anni.
La gestione Passadore aveva ottenuto un fondo di quasi 2 milioni di euro per il CPI e dopo 10 anni ne spesero circa 450 mila euro senza avere chiaro dove ospitare le persone del nucleo in cui si dovevano avviare i lavori.
L’attuale gestione, è bene ribadirlo, in pochi mesi ha emesso un bando e avviato i lavori per il primo nucleo per un importo di 250 mila euro.
La Certificazione Antisismica doveva essere fatta entro il 2017, e invece anche questi lavori sono stati avviati dall’attuale gestione con un investimento di circa 90 mila euro”.
Il Vice coordinatore di IBC Fabio Braghin prosegue, rivolgendosi alle tre sigle sindacali, FP-CGIL Rovigo,CISL FP Padova/Rovigo e UIL-FPL Rovigo.
”Il comunicato stampa dei sindacati richiama l’attenzione sul personale e sugli standard come se il Cda avesse come unica proposta, per risollevare l’ente da questo difficile periodo il taglio del personale. In realtà, la delibera del piano di rientro proposto dal Cda prevede diverse azioni. Il personale è toccato solo in minima parte, non è attraverso il personale che il Cda della casa di riposo intende affrontare la crisi. Il taglio previsto infatti, è di 100 mila euro su 4 milioni e 300 mila”.
“ L’obiettivo che si sono dati spiega Sante Crivellaro, referente per il gruppo di lavoro “sociale”-. è quello di arrivare a 174 ospiti, ovvero la capienza massima e i sindacati in questa partita potrebbero essere di fondamentale importanza portando un vero beneficio ai lavoratori e agli ospiti, ma invece da certe dichiarazioni sembra che siano entrati nel gioco politico di affossamento dell’ente della struttura, sembra che IRAS Rovigo non abbia insegnato nulla”
“Ricordiamo inoltre che all’interno del Cda c’è un membro espresso dalle minoranze del Consiglio Comunale, una persona di comprovata esperienza nel settore sociosanitario, che ha sempre collaborato e condiviso le scelte fatte in questi due anni di mandato”-commenta Paralovo.
“Evitiamo perciò che le dinamiche della campagna elettorale possano turbare gli equilibri del nostro Csa concludono i Civici.
L’ attuale crisi economica ha destabilizzato le economie di tutte le Rsa della nostra zona e di tutto il territorio italiano. Problemi che il Cda del Centro Servizi Anziani sta cercando di affrontare con il massimo rispetto per ospiti e lavoratori.
Senza perdere ulteriore tempo, tutti insieme dovremo scuotere chi ha la possibilità di avviare delle riforme”.
Nessun commento:
Posta un commento