"Per un mondo senza etichette: inclusione e innovazione contro i disturbi dell’apprendimento" strade e strategie per abbracciare le diverse esigenze di apprendimento di ciascuno.
Sono bambini che leggono, scrivono e usano i numeri in maniera differente dalle modalità più comuni, ed esprimono una diversa modalità di apprendimento: il mese di ottobre, dal 2010, è dedicato ai disturbi dell’apprendimento. In quell’anno, viene approvato il Decreto Legge 170, che a livello nazionale riconobbero dislessia, disortografia e discalculia come disturbi dell’apprendimento a cui dedicare percorsi socio - sanitari e didattici dedicati.
L’Azienda Ulss 5 Polesana offre a questi ragazzi e alle loro famiglie un protocollo, reso attuativo dall’area della Neuropsichiatria infantile, che consente una diagnosi precoce per questi disturbi d’apprendimento, attraverso l’attività di uno staff multidisciplinare che vede collaborare diverse figure. Neuropsichiatria, psicologo, logopedisti operano in sinergia per giungere a una diagnosi precoce del disturbo, che non tocca le abilità intellettive dei bimbi, ma solo la loro modalità di approcciarsi all’apprendimento. Nel nostro paese, l’ultimo report che ha fotografato, nel 2019, questa tipologia di disturbo specifico dell’apprendere e dello studio è stato diagnosticato a 298.114 alunni, pari al 4,9% della popolazione scolastica totale. Nel nostro territorio, i servizi dedicati hanno effettuato, nel corso del 2021, 2575 prestazioni a 404 alunni, seguendoli con un piano individualizzato. E’ possibile prenotare una prima visita con uno psicologo dell’età evolutiva attraverso il centro unico di prenotazione.
L’attenzione per i bisogni specifici di questi alunni è sempre alta e costante “Dopo un primo colloquio orientativo, iniziamo con scuola e famiglia a evidenziare le necessità del ragazzo – spiega il Direttore del Dipartimento Materno Infantile dell’Azienda Ulss 5 dr. Simone Rugolotto – sostenendo le diverse esigenze di apprendimento di ciascuno”.
Roberto Segala e Alessandro Mantovani, direttori delle aree di neuropsichiatria territoriale per Rovigo ( Distretto 1) e Adria ( Distretto 2) spiegano come i disturbi specifici dell’apprendimento tocchino il neuro-sviluppo e si manifestano con significative difficoltà nell’acquisizione e uso di abilità di lettura (dislessia) scrittura (disgrafia, disortografia) e di calcolo (discalculia): “Vengono definiti specifici proprio perché non coinvolgono il funzionamento intellettivo, ma competenze legate agli apprendimenti. Non sono causati da problemi ambientali, psicologici e nemmeno da deficit sensoriali – spiega Segala - I bambini con queste difficoltà presentano un livello intellettivo buono, ma con un affaticamento nei processi di lettura/scrittura/calcolo. Questi disturbi dipendono dalle diverse modalità di funzionamento delle reti neuronali coinvolte, con un funzionamento che è innato e accompagna l’individuo per tutta la vita”
“Non sono infatti una malattia, ma una specificità del neurosviluppo che se non supportata da adeguato metodo di studio, potenziamento ed eventuale riabilitazione, può impattare negativamente sul rendimento scolastico - continua Mantovani - E’ necessario un adeguato percorso di apprendimento personalizzato sulle specificità di ognuno, che valorizzi le potenzialità, l’inclusione, il benessere globale della persona”
“La dislessia e la disortografia possono essere diagnosticate precocemente: è importante la stretta collaborazione tra i nostri servizi, la scuola, le famiglie per supportare questi ragazzi – spiega il Direttore dei Servizi socio -sanitari dr Marcello Mazzo - dopo la valutazione del problema, i nostri professionisti e il corpo docente progettano un percorso didattico adeguato e individualizzato con strumenti e stimoli alternativi, personalizzando così gli apprendimenti alle caratteristiche neuropsicologiche, senza che questo incida sul programma e percorso scolastico”.
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