Quella organizzata alla galleria degli artisti venerdì scorso è stata una serata molto significativa per le famiglie che sono arrivate ad Adria da territori di montagna.
L’evento, ideato dalla rete di Adria, città che legge e inserito nella maratona del Veneto che legge, è stato condotto da Antonio Giolo, referente della Biblioteca comunale e da Letizia Guerra, presidente della Pro loco di Adria, con la collaborazione delle associazioni Rem e Art Flood.
L’iniziativa, ha registrato una buona partecipazione, coinvolgente per la presenza dei discendenti delle famiglie che hanno raccontato, accompagnati da brevi filmati con alberi genealogici, foto di persone, di abitazioni e di negozi, le vicende dei loro famigliari.
Dopo le bonifiche, il Basso Polesine era conosciuto come il granaio d’Italia e poteva offrire occasioni di lavoro a chi era in grado di fornire gli utensili necessari per l’agricoltura e a chi lavorava nel commercio, logico quindi che molti scegliessero queste aree per andare in cerca di fortuna.
In tutte le famiglie è rimasto un attaccamento alla montagna, una nostalgia, che si manifesta nel passare le vacanze nei luoghi di origine, nell’intrattenere rapporti con parenti rimasti in montagna, nell’interessarsi alla cultura e alle tradizioni delle valli montane.
Aspetti significativi, emersi dalle letture.
Il sindaco, Omar Barbierato, nel suo saluto, si è complimentato con le famiglie intervenute con numerosi esponenti, anche provenienti da lontano, e ha lanciato la proposta, condivisa dai presenti, di indire un concorso rivolto ai ragazzi delle scuole di Adria sulla ricerca delle origini della propria famiglia.
Un modo per scoprire la storia degli abitanti del territorio e trarre spunti per la crescita della città.
Ma anche un'altra proposta è emersa dall’incontro ed è stata ben accolta dai presenti: la volontà di realizzare una pubblicazione con i contenuti argomentati durante la serata.
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