giovedì 22 settembre 2022
A 8 anni dalla tragedia della Coimpo, è stata celebrata a Ca’Emo la santa messa in suffragio di Marco Berti di Mardimago (Rovigo), Giuseppe Baldan di Campolongo Maggiore (Venezia) e gli adriesi Nicolò Bellato e Paolo Valesella, gli operai che persero la vita nello stabilimento di località America.
Era il 22 settembre 2014 quando la nube tossica, che si sviluppò in seguito allo sversamento di acido solforico in una vasca contenente liquami, strappò alla vita Marco, Giuseppe, Nicolò e Paolo.
Alla commemorazione erano presenti oltre al sindaco di Adria Omar Barbierato, il prefetto Clemente Di Nuzzo, il questore Giovanni Battista Scali, per la Regione del Veneto l’Assessore Cristiano Corazzari, con la fascia blu della provincia Roberto Pizzoli,la sindaca di San Martino di Venezze, Elisa Sette, l’assessore ai lavori pubblici del Comune di Rovigo Giuseppe Favaretto, l’assessore adriese Matteo Stoppa, i consiglieri comunali di IBC Simone Donà e Oriana Trombin, le autorità militari del territorio, i famigliari delle vittime e diversi cittadini di Ca’Emo.
Chiaro l’appello di Don Lucio alle autorità presenti, durante l’omelia, perché quanto accaduto a Ca’ Emo non si ripeta.
Il padre di Nicolò Bellato ha ricordato la consegna delle stelle al merito del lavoro alla memoria, la più alta onorificenza assegnata dallo stato per onorare i lavoratori dipendenti che siano deceduti sul posto di lavoro a seguito di fatti gravissimi. “Essa è testimonial del sacrificio di tutte queste persone e ne perpetua la memoria per sempre”-ha detto Erminio Vallese del consolato di Rovigo della Federazione Nazionale dei Maestri del Lavoro-
Dopo la celebrazione eucaristica e un breve corteo fino al piazzale intitolato alle Vittime del lavoro, è stato depositata una corona di fiori, in ricordo di Marco, Giuseppe, Nicolò e Paolo.
Il sindaco ha portato i saluti del presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, leggendo le due righe fatte pervenire a palazzo Tassoni e argomentando sull’importanza della sicurezza nei posti del lavoro.
“Il Comune di Adria si è costituito parte civile in tutti i filoni che la giustizia sta percorrendo, in seguito alla tragedia -ha detto il Sindaco Omar Barbierato- Nei prossimi giorni andremo a fare un ricorso in cassazione rispetto alla sentenza d’appello per il Coimpo Bis, relativo al traffico illecito dei rifiuti, perché dal nostro punto di vista-spiega il Sindaco- è stata travisata la richiesta sui danni ambientali rispetto ai danni alla nostra comunità e della necessaria caratterizzazione. Agiremo anche contro la restrizione delle prove che è stata messa nella sentenza d’appello”.
Il prefetto ha sottolineato di come Marco, Giuseppe, Nicolò e Paolo siano morti in una catena di solidarietà, l’uno nel soccorrere l’altro e per questo –ha detto- “metteremo la massima attenzione in ciò che facciamo e faremo, per evitare che si ripeta quanto accaduto. Nel caso della Coimpo abbiamo scoperto che mancavano i dispositivi di sicurezza e gli elementari documenti che attestavano i corsi di formazione per i lavoratori, i quali non conoscevano la pericolosità di certe reazioni chimiche che possono accadere. C’è stata inoltre una grave carenza di controlli , -ha proseguito il prefetto- nonostante alcuni segnali da parte della popolazione e i residenti non sono stati ascoltati. Esprimo la garanzia che tutto ciò che è nelle nostre facoltà la faremo per evitare il ripetersi di quanto accaduto”.
I presenti si sono poi recati in una sala del centro civico, dove il sindaco ha consegnato una pergamena ai famigliari di Paolo Vallesella.
I lavori di caratterizzazione e di messa in sicurezza del sito di località America, termineranno ad ottobre-ha annunciato l’ingegner Andrea Portieri. “Abbiamo stimato che per la bonifica serviranno 11 milioni di euro “
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