mercoledì 7 settembre 2022

LA POLESINE FILM COMMISSION CON IL DOCUMENTARIO “VOCI D’ACQUA” SARÀ PRESENTE ALLA 79° MOSTRA INTERNAZIONALE D’ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA, ALL’INTERNO NELLO SPAZIO REGIONE DEL VENETO/ VENETO FILM COMMISSION, HOTEL EXCELSIOR, LIDO DI VENEZIA

Dopo la presenza al Festival CinemAmbiente di Torino dello scorso giugno, VOCI D’ACQUA, l’ultimo progetto del filmmaker Fabio Pasini, sarà proiettato il prossimo sabato 10 settembre a Venezia nell’ambito della 79 ° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, alle ore 12.15, nello Spazio Regione del Veneto/ Veneto Film Commission, Hotel Excelsior, Lido di Venezia.

Nato letteralmente lungo il corso del Po, VOCI D’ACQUA è un tributo d’amore e rispetto al Grande Fiume. 

Racconta Pasini «Volevo raccontare il mondo dei fiumi in cui vivo, il Taro e il Po. 

“Voci d’acqua” prende spunto dalla discesa che ho fatto con mio figlio Brenno di dodici anni. Siamo partiti da casa, abitiamo di fianco all’argine del Taro, e con le nostre canoe siamo arrivati al mare, mentre Barbara con Ella, nostra figlia di nove anni, hanno fatto lo stesso tragitto in bicicletta» .

«Incontri casuali e fortuiti mi hanno permesso di conoscere le tante realtà diverse di questo ambiente. 

Ne è venuto fuori un racconto corale che fa una fotografia dell’oggi di questo grande/piccolo mondo.

Ho preferito evitare la ripresa diretta per togliere dall’imbarazzo molti intervistati e dare più spazio alle immagini. 

È un documentario che cerca di far vivere allo spettatore un’esperienza quasi diretta, come se ci si ritrovasse lì in mezzo a questa natura, per molti impensata, accompagnati da queste narrazioni. 

L’intento è far conoscere o ricordare il Grande Fiume, un grande spot d’amore descritto in una trentina di storie.

Alla musica ha pensato Elisa, che vive in un paese rivierasco, ed alla canzone finale Sandro, anche lui nato e vissuto vicino all’argine del Grande Fiume».

Il progetto, realizzato con il patrocinio di Legambiente Aironi del Po e WWF Rovigo, e con la

collaborazione di diverse amministrazioni comunali, prende corpo da domande innate all’ethos pasiniano: “Abbiamo bisogno della Natura, di spazi improduttivi e silenziosi, di un luogo dell’anima? Può esistere un luogo del genere nell’area più produttiva d’Italia? In un mondo che non torna indietro, ma sa riflettere sul passato, si può pensare al futuro?

Ecco dunque una testimonianza dell’oggi che non ricerca un Eden perduto o un passato tribolato e virtuoso, ma uno spaccato della quotidianità che si intreccia con storie vissute. 

Un racconto di immagini dal taglio fotografico in cui il filo narrativo segue il pensiero dei protagonisti che con voce fuoricampo raccontano il proprio bisogno di vivere le acque lungo l’asta del Grande Fiume. 

Una descrizione eterogenea che mostra tutte le contraddizioni del presente in una Natura che sa regalare ancora spazi selvaggi impensabili. È la (riscoperta di un luogo del cuore capace di aiutare l’economia e la necessità di evasione.

Al film è peraltro intrecciato un altro progetto, il volume VIE D’ACQUA, scritto proprio in occasione della discesa in canoa lungo il Po, nove giorni raccontati nel tipico stile “in presa diretta” che Pasini adotta nei suoi racconti di viaggio per non perdere la veridicità del momento e restituirne l’esperienza più immediata e meno edulcorata possibile.

Nato a San Secondo Parmense nel 1968, Fabio Pasini unisce la lunga esperienza in campo sportivo ed esplorativo alla professione di scrittore, documentarista e fotografo.

Fabio Pasini sciatore e canoista, ipercinetico per natura e per scelta, ha al suo attivo numerose spedizioni nel Grande Nord ed in altre terre remote. 

Con gli sci ai piedi, sempre secondo i dettami del by fair means, ha attraversato la Groenlandia, la Terra di Baffin ed altre lande iperboreali, disceso classiche pareti Nord dell’arco alpino e percorso migliaia di chilometri con gli sci da fondo. 

Con la canoa è stato campione italiano, ha partecipato a campionati mondiali, disceso fiumi in Europa, nel Nord nel Sud America, pagaiato nel mare di Capo Horn, della Groenlandia, delle Faroe Island, oltre ad aver effettuato numerose spedizioni nel Mediterraneo; pratica la canoa da venticinque anni, è Istruttore e Maestro della FICK. Lo scrivere, la fotografia,

il filmare sono diventate per lui una necessità personale prima di essere una testimonianza di

viaggio ed un lavoro. Collabora con diverse aziende tecniche sportive per lo sviluppo dei materiali.

Tra i suoi ultimi lavori autoriali: il cortometraggio “Luoghi” (‘22), il libro “Vie d’acqua” (‘22), il

documentario “Ella e l’ultimo cacciatore” (‘21), il libro “Andare” (‘20), il cortometraggio

“Carano non è Pamplona” (‘18), il libro “Dal Garda alla Marmolada - trekking e pensieri sul

fronte della Prima Guerra Mondiale” (‘17), la mostra fotografica “ZHDAT’” (‘17).



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