Adria, 12 Febbraio 2023
Ad aprire l’incontro che si è svolto alla casa della associazioni Sante Crivellaro, referente del Gruppo “Economia, lavoro e sociale” del Movimento Civico IBC
“Parlare del Polesine 2050, richiede la definizione degli obiettivi che ci proponiamo di raggiungere come territorio e il relativo percorso per raggiungerli.
Partendo dalle risorse locali per puntare ad un’economia sostenibile impostata sulla creazione di un valore aggiunto senza distruggere il territorio, ci porterà a fare scelte come quella di parlare di futuro e non di discutere di emergenze”.-ha detto Sante Crivellaro, nell’introdurre l’economista adriese Giampietro Pizzo, coordinatore dell’incontro, a cui hanno relazionato i Sindaci di Adria con Omar Barbierato, Rovigo con Edoardo Gaffeo e Gilberto Desiati per Villanova del Ghebbo.
Per le comunità straniere era presente Ahmed Basher, il sindacalista Giuseppe Franchi e uno studente del liceo classico Niccolò Filippo Del Gaudio.
L’economista ha svolto il ruolo di facilitatore con gli ospiti, per delineare il processo di cambiamento con ragionamenti che argomentano il futuro del Polesine.
“I relatori si sono messi in gioco con generosità e in maniera intelligente, utilizzando strumenti di lettura come i dati, analizzati dai vari punti di vista, da chi ha un ruolo istituzionale, chi di parte sociale e di cittadini comuni. –spiega Pizzo- Questo dovrebbe aiutare a costruire una giusta politica, ovvero decidere insieme come costruire un futuro migliore per le persone che vivono nel territorio, dove le sfide sono tante, come il problema ambientale, quello del lavoro, dei servizi e dei diritti.
Si possono individuare alcune piste di lavoro, senza aspettarsi che le risposte le porti qualcuno da fuori, perché le risposte vengono dalle persone, da quelle che sono le motivazioni che portano ad agire ognuno di noi, quindi una linea che ci rimetta in gioco, nell’essere meno fatalisti, perché le cose cambiano comunque, che noi lo vogliamo o non lo vogliamo”.
Unanime il pensiero dei Sindaci di Adria e Rovigo, che hanno argomentato l’importanza nell’investire nella formazione dei giovani e degli studenti.
“Il bilancio della serata è stato positivo, -ha commentato a margine dell’evento, l’economista Giampietro Pizzo- perché i sindaci hanno detto francamente in maniera onesta e molto diretta, quello che va bene e quello che non va, lo stesso hanno fatto le parti sociali, e tutti senza una logica rivendicativa.
Se questa prova test funziona, dovrebbe essere un modo di riprodurre e farne uno strumento permanente, da riprodurre in diverse situazioni, coinvolgendo altri livelli istituzionali, come le istituzioni della cultura, il mondo dell’impresa, il sindacato, il mondo delle scuole, per costruire lentamente un consenso attorno ad alcune ipotesi di lavoro, di azione, ricerca e risorse.
Come prossimo passo,-prosegue- sarebbe molto utile avere altri sindaci, il presidente della Provincia e anche una interlocuzione con la regione, perché rimane un decisore importante” Sarebbe significativo chiamare alcuni rappresentanti del mondo della cultura, come i direttori dei musei, di chi gestisce le biblioteche, gente che lavora nel teatro, per andare a costituire il distretto della cultura, citato dal Sindaco di Adria Omar Barbierato nel suo intervento”.
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