Adria, 11 Febbraio 2023
La giornata del ricordo è iniziata con la deposizione della corona di alloro alla lapide posizionata sulla parete dell’istituto magistrale “Badini” di via Bocchi, per rendere onore alle vittime e ai profughi istriani, fiumani e dalmati.
A presenziare alla cerimonia le autorità militari e civili, i rappresentanti delle associazioni combattentistiche e d’arma, una classe del liceo Bocchi-Galilei e alcuni cittadini.
Il Sindaco Omar Barbierato, dopo aver reso gli onori alla corona, si è rivolto ai giovani liceali sottolineando l’importanza della memoria e della ricerca storica, “due strumenti che vanno messi in campo ha detto sia per rendere giustizia a tutte quelle persone vittime di massacri delle foibe e dell’esodo giuliano dalmata e sia per allontanare quei gruppi politici e non, che vogliono appropriarsi della disgrazia per fini e scopi personali o di parte.”
Dal palco dell’Auditorium Saccenti, dove si è svolta la seconda parte della celebrazione, il primo cittadino della città etrusca rivolgendosi a docenti e studenti del Polo Tecnico ha evidenziato l’importanza della formazione scolastica.
“Quando si studia la storia non ci devono essere posizioni di parte o punti di vista che partono da preconcetti.
Le vittime delle foibe e dell’esodo sono state persone che meritano di essere ricordate, e che devono essere un monito per tutti noi perché i drammi delle guerre e dei deliri economico-politici purtroppo si possono ripetere, a volte in forme diverse, ma con la stessa terribile ferocia.
A tutti noi dunque è assegnato il compito di ricordare e di impegnarci affinchè veramente non debbano mai più accadere”
Ad affiancare il Sindaco Barbierato nella lezione di storia, il Vice Sindaco di Rovigno David Modrusan,
l’Assessore Andrea Micheletti, il presidente del consiglio Francesco Bisco, la consigliera Oriana Trombin, Roberta Ugrin, consigliera Municipale di Rovigno e la ricercatrice storica Orietta Moscarda.
“Il nemico più forte ed insidioso che dobbiamo combattere, oggi, è l’indifferenza, il disinteresse, la noncuranza spesso dovute alla mancata conoscenza della storia e dei suoi eventi ha sottolineato il presidente Bisco Solo conoscendo la storia si può capire che l’odio, la vendetta, la discriminazione, a qualunque titolo esercitati, germinano solo altro odio e violenza”.
Il Vice Sindaco di Rovigno David Modrusan ha espresso entusiasmo nel condividere la lezione di storia allietata in tre momenti diversi dalle performance degli allievi del conservatorio A.Buzzolla.
“La mattinata di oggi è solo la prima di una serie di eventi culturali che organizzeremo insieme al Sindaco Omar Barbierato e alla sua squadra ”-ha detto il vice sindaco di Rovigno.
Quanto accaduto alle nostre comunità è stato un periodo di storia tragica. Oggi l’Istria è una terra straordinaria e noi siamo orgogliosi di farne parte, e Rovigno è una bella comunità bilingue”.
Il Vice Sindaco nel citare il festival di Sanremo ha invitato i ragazzi ad ascoltare l’Arca di Noè, famosa canzone dell’istriano Sergio Endrigo che parla dell’esodo. A fare l’excursus storico del secondo dopoguerra dell’Istria, la prof. Orietta Moscarda, storica, ricercatrice presso il centro di Ricerche storiche di Rovigno, mentre la consigliera municipale Roberta Ugrin, ha illustrato la realtà quotidiana della popolazione dell’altra sponda dell’Adriatico, collegata ad Adria attraverso un ponte immaginario fatto di cultura e radici italiane “Noi c’eravamo, ci siamo e ci saremo, con il diritto acquisito del bilinguismo-spiega.
Rovigno è una città di circa 15mila abitanti, con il consiglio municipale formato da 15 componenti, di cui quattro rappresentanti delle comunità italiane e dove tutte le realtà scolastiche sono anche in lingua italiana, dall’asilo all’università”
Mauro Colombo, coordinatore dell’evento, ha introdotto una studentessa del Polo Tecnico che ha spiegato il logo dell’evento: il “Fiorire nel ricordo”, elaborato durante una lezione in classe di storiografia sulle foibe.
Il logo raffigura una persona stilizzata che rende omaggio alle vittime della tragedia accaduta, gettando una rosa rossa nella foiba, delineata da due volti, uno femminile e uno maschile, che si guardano.”
Il gambo verde rappresenta la memoria e nello stesso tempo la speranza che una tale tragedia non si ripeti-ha spiegato la studentessa.
Mentre il rosso, simbolo di sofferenza e insegnamento esprime la passione e l’amore per ricordare tutte le vite lasciate appassire nelle profondità della terra, come Norma Cossetto, una studentessa universitaria istriana di 23 anni che è stata torturata, violentata e gettata in una foiba tra il 4 e 5 ottobre 1943”.
Significativa anche l’intervista realizzata dalla V L Rim del Polo Tecnico, che ha dato voce ad un bimbo immortalato in una foto dell’epoca.
“Abbiamo immaginato una intervista al bambino ormai adulto in fuga dalla sua terra con ciò che gli è più caro, la cartella all’interno della quale, secondo noi, c’è tutta la sua speranza” raccontano i due studenti di quinta.
Dall’intervista è emersa l’importanza di far conoscere la storia per fare in modo che non riaccada più una cosa simile.
“E’ fondamentale far capire alle nuove generazioni la gravità di questi fatti, perché esistono ancora piccole sacche di deprecabile negazionismo militante” hanno spiegato i giovani maturandi.
La mattinata si è conclusa con la consegna di omaggi da parte del sindaco Barbierato agli ospiti della lezione di storia.
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