SANITÀ - CGIL Medici di Rovigo: “a rischio lo stesso futuro di Hub dell’Ospedale di Rovigo per la grave crisi di medici nella Radiologia. Drammatica situazione che si sta riflettendo su tutto il sistema di erogazione dei Servizi Sanitari della Provincia” La grave crisi determinata dalla carenza di Medici nelle strutture Ospedaliere e Territoriali è ormai un’emergenza che, come ormai è chiaro a tutti, pone seri dubbi sulla tenuta del sistema.
Anche il Polesine, come spesso abbiamo denunciato, soffre di questa emergenza, accentuata dalla perifericità e dalla demografia del territorio, ma ci sono situazione che ancor più allarmano.
Con l’organico ormai dimezzato la Radiologia rischia il collasso. Si sono già fortemente compresse le attività verso i pazienti che prenotano da esterni, come le TAC, o per alcuni distretti anatomici come le Risonanze Magnetiche per il Cuore, per la Prostata e Body, con, in alcuni casi, l’invio dei pazienti di alcune specialità, che necessitano di tale diagnostica, verso altre strutture Ospedaliere fuori provincia.
Ridotta la Radiologia Pediatrica e l’attività interventistica. Tutte attività queste, come tante altre, che sono parte dei servizi che un Ospedale Hub deve riuscire ad erogare, diversamente non può più considerarsi tale e tutte le lotte, dall’ABBRACCIO in poi, diventano vane.
Tante strade si sono battute per cercare di trovare soluzione, ma, ad oggi, concretamente sono solo due convenzioni, con Padova e Vicenza, che permettono di fruire da 3 a 4 turni di 6 ore a settimana, troppo poco per tentare di ritornare alla capacità di diagnostica della Radiologia nel passato.
La situazione, a Luglio, rischia un forte peggioramento con un’ulteriore riduzione di organico a causa dell’uscita di altri 2 giovani medici che vanno a lavorare da altre parti, un vero colpo di grazia con ripercussioni successive a tutti i servizi. Alla preoccupazione, si associa la frustrazione visto che nel tempo si è creata una equipe giovane e fortemente motivata, con importanti professionalità, che ha saputo creare un servizio di ottima qualità.
La forte motivazione rischia però di venir meno per le pessime condizioni di lavoro che, per quanto la volontà sia di continuare nel percorso tracciato, rischia di non lasciar altra possibilità che la fuga e il crollo di un servizio fondamentale e centrale che mina la stessa capacità di tutto l’Ospedale di poter funzionare.
Tutti i servizi sanitari necessitano di diagnostica radiologica e più la qualità di questi servizi è alta e più alta è la necessità di specializzare la diagnostica, diversamente il percorso che si determina è l’involuzione dei servizi stessi.
Dopo aver tentato tutte le possibili azioni e soluzioni con la Direzione dell’ULSS, non ci resta che coinvolgere e chiedere aiuto alla Regione e alla Conferenza dei Sindaci del Polesine per evitare, oltre alla perdita di un servizio di qualità come quello costruito, che la salute, per la nostra provincia, diventi un diritto meno diritto del resto del Veneto.
Rovigo, 23 giugno 2023
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