La problematica relativa alla moria di pesci e molluschi che, già da diverse settimane, sta interessando il territorio deltizio, specie le lagune della Marinetta e di Caleri, è approdata, di recente, al centro del dibattito del Tavolo Pesca istituito tra Rosolina e Porto Viro e che vede al suo interno la partecipazione dei rappresentanti delle principali organizzazioni di pescatori di professione, quali il Consorzio Foce Po di Maistra, l'AL.M.E.CA - Moceniga Pesca, il Consorzio Molluschicoltori e Rete Po di Levante, oltre al Consorzio Delta Nord.
Ad aprire la discussione, l'analisi serrata sullo stato delle lagune dove ad imperversare al momento, senza soluzione di tregua, è il c.d. "fenomeno dell'acqua bianca", quale condizione dell'ambiente marino dannosa per gli allevamenti a causa dell'anossia che si crea.
Alla base del fenomeno, con ogni probabilità, una serie di concause che, nell'insieme, impongono la necessità di individuare, da subito, scelte strategiche ed efficaci che siano idonee a prevenire in futuro il riproporsi del problema.
Tra queste, l'apertura controllata delle chiaviche, "aprendo al crescere del livello dell'acqua invece che in calare" che, a detta degli esperti, potrebbe impedire la veloce fuoriuscita verso mare dell'acqua. In questo senso, sarebbe utile, secondo le conclusioni individuate al tavolo, un accordo da raggiungere con i vallicoltori al fine di regolamentare i deflussi di acqua tra le valli e il mare.
A questa condizione, oltre alla straordinarietà della condizione climatica del momento - con alte temperature che incentivano il proliferare delle alghe - si aggiunge l'innegabile difficoltà di vivificazione dovuto all'insabbiamento dello spazio lagunare che si acuisce ad ogni mareggiata.
Un problema, quello dell'insabbiamento che non può esaurirsi solo negli scavi dei fondali, ma che deve tener conto della inevitabile necessità di adottare misure atte a prevenire che la sabbia del mare possa entrare in laguna.
E, sul punto, si fa strada l'ipotesi di coinvolgere - oltre che la rete dei pescatori - anche la Regione affinchè possa prevedere un budget di risorse che, di concerto con le realtà consorziali, possano essere destinate ad un intervento continuativo di manutenzione volte ad assicurare il regolare deflusso delle acque nei canali, anche attraverso la realizzazione di opere di sbarramento oramai irrinunciabili, se si intende preservare il settore della pesca e l'ecosistema marino.
Unanime il sostegno anche delle amministrazioni locali con l'Assessore alla Pesca della Città di Rosolina Dott.ssa Sara Biondi e l'assessore alla Pesca della Città di Porto Viro Dr. Michele Capanna si sono detti disponibili a farsi da tramite con le istituzioni preposte al fine di portare alla loro attenzione le problematiche sollevate così da individuare una soluzione concreta che, seppur strutturata per step, possa assicurare il futuro delle imprese e l'economia del territorio.
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