Venezia: La consigliera regionale Bartelle (M5S) interviene sull’allarme
West Nile
“Quanto sta facendo la regione Veneto è importante per tamponare l’emergenza west
nile, ma è sicuramente fuori tempo massimo”. Esordisce così la consigliera
regionale penta stellata Patrizia Bartelle al riconoscimento dello stato di
emergenza sanitario da parte della regione Veneto dopo i 105 contagiati dalla zanzara Culex
Pipiens, alcuni morti ( 5) e la decisione di erogare solo 500mila euro per il piano straordinario
di disinfestazione che potrebbe prendere
il via ai primi di Settembre. Cifra che si rivelerà assolutamente insufficiente
per qualsiasi intervento reale sul territorio regionale”.
“ Il mio intervento non vuole essere polemico, in questo
momento in cui stiamo contando ancora i decessi per un allarme sanitario non
valutato in maniera adeguato da chi doveva farlo, ma vuole porre l’accento su
chi già partecipò alla stesura di un primo studio sul contenimento della
diffusione delle zanzare, sostenuto dalla
Cariparo(Cassa di risparmio di Padova e Rovigo), dall’Ente parco del
Delta del Po e promosso dall’azione sinergica tra il Consorzio di bonifica, università
di Padova,l’istituto agrario di Sant’Apollinare, le ulss 18 e 19 (ora Aulss 5
Polesana), IPLA (Istituto per le Piante da Legno e l’Ambiente) di Torino e
dalla provincia di Rovigo, molte volte impropriamente dimenticata della sua
importanza all’interno della regione Veneto”.
”Dallo studio effettuato in rete sinergica tra i vari
soggetti citati,-spiega Bartelle- maturò il PLZ, ovvero il Progetto pilota di
Lotta alle Zanzare nella provincia di Rovigo, dal quale i funzionari e
dirigenti dei vari enti interessati, potevano attingere a piene mani da anni. Tra questi anche chi nel corso del consiglio comunale aperto del comune di
Rovigo e alla conferenza dei sindaci della provincia di Rovigo, (incontri ai
quali ho partecipato personalmente) bacchettò i sindaci presenti, stupendosi
del fatto che non possedessero almeno mille euro per effettuare interventi
adulticidi.
Il PLZ, di fatto presentato pubblicamente nel 2009 a
Rosolina mare-puntualizza Bartelle- era la base sulla quale lavorare per
realizzare un piano di prevenzione
coordinato dalla regione Veneto nel territorio, (da attivare in tempi
utili per risultati efficaci e con una spesa mirata), che avrebbe impedito la diffusione di virus, (di cui la
zanzare sono potenziali vettori), tra la popolazione, che ora la regione vuole
contrastare con azioni a spot nel territorio.
Ora, sarebbe
auspicabile un’azione di
monitoraggio tra i cittadini per
comprendere la reale estensione del contagio tra la popolazione che non ha
ancora manifestato la fase acuta del WEST NILE
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