venerdì 10 novembre 2017

PORTO VIRO:IL PROCESSO DELLA RINGHIERA DEL MONUMENTO AI CADUTI DI CONTARINA


PORTO VIRO:ERA IL 2014 QUANDO
Thomas Giacon, consigliere comunale di minoranza fece un'interrogazione in cui chiedeva alla maggioranza che fine avesse fatto la cancellata del monumento ai caduti della prima guerra mondiale situata in piazza Matteotti. Le cui tracce sembravano identificarla nella stessa ringhiera che perimetrava la casa del figlio di un dipendente comunale. Un fatto che ha portato a processo l'ex dipendente comunale, ora in pensione Alvaro Gregnanin, che deve rispondere dell'accusa di peculato e del figlio  33enne Andrea.Secondo l'accusa, il 65enne portovirese ex geometra comunale,  alla fine del 2011 si sarebbe appropriato della recinzione in metallo che dal 1924 fino  ai primi anni novanta ha recintato il monumento di piazza Matteotti. Recinzione  mai alienata dal comune, e che lo stesso Gregnanin avrebbe installato in modo indebito all'esterno della casa del figlio Andrea,tra il 2012 e il 2013.Quest'ultimo è accusato di ricettazione per aver ricevuto un manufatto provento del supposto reato di peculato e di aver violato i sigilli sulla ringhiera, nel marzo 2014.Sigilli che consistevano nei cartelli apposti al manufatto della cancellata posta sotto sequestro e per la quale Andrea Gregnanin era il custode giudiziario. A difendere i due imputati l'avvocato  Paola Malasoma.
Nel corso del processo in cui il comune di Porto Viro si è costituito parte civile con l'avvocato  Gianfranco Munari, sono stati interrogati vari testi, tra questi Thomas Giacon, il comandante Mario Mantovan e il consulente del pm che ha esaminato la cancellata confrontandola con la documentazione storica  attestando la corrispondenza tra le foto del manufatto e 24 pannelli scoperti a casa del 33enne portovirese.La prossima udienza sarà il 14 dicembre.

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