mercoledì 13 aprile 2022

GDF DI ADRIA: ILLECITI CONTRO IL REDDITO DI CITTADINANZA. DENUNCIATE 55 PERSONE ED ESEGUITO UN MAXI-SEQUESTRO DA 415.000 EURO DI CONTRIBUTI INDEBITAMENTE PERCEPITI.

Si è appena conclusa con la denuncia di 55 persone e con la richiesta di sequestro preventivo 
per oltre 415.000 euro l’ennesima operazione condotta dai finanzieri del Comando Provinciale di Rovigo su diversi comuni del basso polesine a contrasto dell’ottenimento illecito del Reddito di Cittadinanza.

L’indagine si è svolta seguendo un approccio strategico varato a livello regionale e teso a contrastare ogni potenziale tentativo di infiltrazione criminale nel tessuto economico.

Grazie agli avanzati strumenti informatici a disposizione, infatti, i finanzieri della Tenenza di Adria, coordinati dal Gruppo di Rovigo, seguendo un preciso percorso investigativo hanno scandagliato una vastissima platea di soggetti che hanno beneficiato del Reddito di Cittadinanza, individuando e segnalando alle competenti autorità 55 soggetti di diverse nazionalità resisi responsabili di avere presentato autocertificazioni contenenti informazioni false.

Sono stati analizzati, infatti, tutti i requisiti falsamente attestati per ottenere l’accesso al beneficio 
che, come noto, si basano soprattutto sul possesso della residenza in Italia da almeno 10 anni, di cui gli ultimi due in modo continuativo.

Quest’ultima circostanza veniva puntualmente smentita dalle indagini rilevando che nella maggior parte dei casi si è trattato di soggetti che avevano fatto ingresso in Italia per la prima volta appena 2-3 anni prima della presentazione della Domanda di Reddito di Cittadinanza.

Sette tra le persone denunciate sono risultate anche titolari di partita I.V.A. o di imprese avviate durante o post-pandemia, senza che ciò venisse dichiarato all’INPS come previsto dal D.L. n.4/2019.

Tra coloro che hanno illegalmente percepito il Reddito di Cittadinanza è emersa anche la figura di uno straniero già condannato per caporalato e sottoposto agli arresti domiciliari con revoca del permesso di soggiorno, lo stesso era balzato recentemente agli onori della cronaca locale perché nuovamente arrestato per traffico di stupefacenti.

Gli accertamenti, effettuati in stretta sinergia con l’INPS come previsto dall’intesa stipulata con 
la Guardia di Finanza a livello centrale, hanno portato alla denuncia per i reati previsti dall’art. 7 commi 1 e 2 del D.L. n. 4/2019 di 55 persone alla Procura della Repubblica di Rovigo e all’emanazione da parte del G.I.P. dello stesso Tribunale di un’ordinanza di sequestro preventivo per 415.183,77 euro, pari alle somme indebitamente erogate agli indagati. In questa prospettiva, è stata inoltrata all’INPS una “segnalazione” corredata di tutti gli elementi acquisiti nel corso delle investigazioni onde procedere alla revoca del beneficio e quindi consentire il risparmio delle somme non ancora erogate, pari a circa 280.000 euro.

Con il servizio appena concluso, salgono a 91 le persone denunciate dall’inizio dell’anno in 
Polesine per avere ottenuto illegalmente il Reddito di Cittadinanza.

L’indebito accesso a prestazioni assistenziali e a misure di sostegno al reddito genera iniquità, mina la coesione sociale e vanifica il corretto impiego dei fondi pubblici. Su queste fondamenta prosegue serrata l’attività preventiva e repressiva della Guardia di Finanza contro ogni forma di frode, per garantire il corretto impiego delle risorse destinate alle fasce più bisognose della popolazione, già duramente colpite dall’impatto negativo della crisi economica e sociale conseguente all’emergenza pandemica.


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