Sono attualmente n.15 e sono presenti in tutte le province del Veneto. Essi chiedono che non venga smantellato, ma anzi potenziato, il modello di sanità pubblica costruito a partire dal 1978 e particolarmente efficace in Veneto, grazie anche all’integrazione con il sociale.
La manifestazione regionale indetta da Covesap giunge mentre è in corso una complessa riorganizzazione del Servizio Sanitario Nazionale che dovrebbe correggere le carenze, ampiamente dimostrate dalla pandemia di Covid- 19, facendo scelte che orienteranno il futuro nostro e delle prossime generazioni.
Con la manifestazione quindi si vogliono portare all’attenzione dei decisori gli aspetti fortemente critici che pervadono il territorio regionale, quali:
- l’inefficacia della risposta alla pandemia per la mancanza di un sistema attrezzato e permanente di intervento;
- l’inasprirsi delle carenze strutturali della sanità regionale, quali tra gli altri: forte indebolimento degli ospedali periferici, deficit della medicina territoriale, mancata realizzazione di strutture intermedie, aumento esponenziale delle liste d’attesa, depotenziamento dei servizi territoriali per l’età evolutiva, la famiglia, la salute mentale, la disabilità e gli anziani;
- il disagio degli Operatori per la scarsa qualità delle condizioni di lavoro;
- il sempre più forte ricorso al privato in tutte le sue forme: dalla costruzione degli ospedali, all’esternalizzazione di servizi di ogni tipo, all’uso di cooperative per reclutare personale sanitario, all’aumento di convenzioni con cliniche e ambulatori, fino alla spesa a carico dei singoli cittadini, letteralmente esplosa nell’ultimo periodo.
Al tempo stesso si chiede che il cambiamento tenga conto di precisi criteri quali:
- la finalizzazione dei fondi del PNRR al potenziamento del servizio pubblico;
- una nuova organizzazione per il Servizio Sanitario Regionale che preveda il decentramento sul territorio delle attività (Ospedali, Distretti, Case della Comunità, ecc.), andando a coprire le zone periferiche;
- una forte gestione pubblica dei servizi, con il relativo stop alla loro privatizzazione;
- un piano straordinario di formazione e di assunzione di personale stabile nel pubblico;
- una governance più bilanciata che rimetta al centro le comunità locali;
- la convergenza, nel concetto di salute, delle politiche sanitarie con quelle ambientali.
Ad oggi continuano a pervenire adesioni alla manifestazione da parte di molte realtà del nostro territorio: associazioni con finalità sociosanitarie e ambientaliste, partiti e liste civiche, sindacati (tra cui una significativa partecipazione di CGIL e UIL regionali). Un unicum di rappresentanze sociali e politiche a dimostrazione che in Veneto il cambio di rotta nella pianificazione sanitaria è necessario e strategico.
Un’altra sanità è possibile, caratterizzata da principi di universalità, uguaglianza ed equità e che sappia utilizzare al meglio le risorse delle missioni 5 e 6 del PNRR.
Alcune informazioni pratiche per chi vuole partecipare alla manifestazione:
Ritrovo per tutti alle 9,45 alla stazione ferroviaria di Padova
Partenza alle 10 circa dalla stazione, arrivo presunto in Piazza Antenore (Prefettura) alle 11,30 dove si terranno alcuni interventi.
Percorso: Viale Codalunga, Piazza Mazzini-Ponte Molino, via Dante, Piazza dei Signori, Piazza delle Erbe, Piazza Antenore.
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