11 maggio 2023
Solo una quindicina di giorni fa abbiamo festeggiato il 25 Aprile, giornata convenzionalmente dedicata alla Liberazione dal nazifascismo che tanto, in termini di vite e sacrifici di ogni genere, è costata alle donne e agli uomini che si sono unite e uniti alle diverse brigate partigiane.
Da quella lotta, da quel giorno, anzi, grazie a quella lotta e a quella vittoria sul nazifascismo, è nata la nostra meravigliosa Costituzione, antifascista nell’accezione più ampia del termine, all’interno della quale troviamo, in ogni declinazione di tutti gli articoli, il senso di questa definizione, antitesi chiara e radicale rispetto alle regole a alle idee del regime abbattuto il 25 Aprile 1945.
Ebbene, nonostante questo, come d’altronde accade ogni anno, a Dongo, sul luogo della fucilazione del dittatore, si è tenuta la solita commemorazione organizzata da gruppi neofascisti.
Rifondazione Comunista ha manifestato la contrarietà e l’indignazione e, insieme all’A.N.P.I. e alle altre organizzazioni antifasciste, siamo stati al presidio indetto a Dongo.
In questo contesto affermiamo convintamente che A.N.P.I., a nostro avviso, è una grande associazione democratica e antifascista, che continua la battaglia in difesa della Costituzione e, proprio per questo motivo, è continuamente attaccata dai fascisti.
L’ultimo episodio, in ordine di tempo, il 7 maggio scorso ad Adria.
Un attacco becero che da una parte offre la cifra dell’infimo livello intellettuale degli autori, ma di questo non avevamo dubbi, dall’altra ci responsabilizza ulteriormente e ci rende consapevoli del fatto che quella battaglia non si è chiusa il 25 Aprile 1945 e che, con forza e determinazione, con le armi della conoscenza, della cultura e della politica, deve essere ancora combattuta.
Tentare di infangare o, peggio, ridicolizzare l’A.N.P.I., significa infangare e ridicolizzare la storia e la memoria delle tante e dei tanti che hanno sacrificato la loro stessa vita per la democrazia.
Lo chiediamo con convinzione oggi, proprio perché stiamo assistendo a rigurgiti neofascisti che sembrano rivitalizzati e colpiscono anche città simbolo della Resistenza come Adria. Siamo consapevoli che con l'attuale governo, guidato da una forza politica erede del Msi di Giorgio Almirante, silente di fronte ad aggressioni di tipo squadrista come quella avvenuta a febbraio da parte di esponenti di Azione Studentesca nei confronti di alcuni studenti davanti a un liceo di Firenze, serva una grande mobilitazione e un'attenzione costante.
I tentativi di riscrivere la storia, la cosiddetta pacificazione che mette sullo stesso piano carnefici e partigiani e l'occhio benevolo delle massime istituzioni rendono necessario un nuovo antifascismo popolare che sia all'altezza della grave fase storica che stiamo vivendo. Rita Scapinelli, responsabile nazionale Antifascismo Rifondazione Comunista Diego Foresti Responsabile provinciale Antifascismo Rifondazione Comunista Rovigo
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