Sono state ampiamente argomentate in una conferenza stampa,organizzata all’auditorium Pertini, le risposte dei componenti del Consiglio di Amministrazione (CDA)della casa di riposo di Adria ai rappresentanti delle tre sigle sindacali riguardo il nuovo modello di orario proposto ai lavoratori.
IL Cda infatti ha risposto alle sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil che chiedono il ripristino dei vecchi turni di lavoro per non abbassare lo standard regionale delle ore assistenziali che dal più 30-35% diminuirebbe al +20% .Un calcolo articolato su parametri definiti dalla regione del Veneto una trentina di anni fa.
“Da febbraio scorso abbiamo intrapreso un percorso con le maestranze, le sigle sindacali e le Rsu, per concordare insieme come poter ottimizzare la gestione del personale, dopo aver chiuso con un passivo di un milione e 200mila euro il bilancio dell’ente, di cui 950mila euro dovuti ai mancati accessi in struttura per la situazione emergenziale causata dal Covid -ha spiegato il presidente Simone Mori .
Per ottimizzare i turni di lavoro abbiamo investito in tecnologia, utilizzando un softwar studiato per le Ipab, che ci ha consentito di creare nuove matrici per le tabelle orari per i lavoratori e abbiamo creato nuove figure che si occupano solo delle attività alberghiere con lo scopo di diminuire i carichi di lavoro di chi si deve occupare dell’assistenza degli ospiti -spiega il Presidente Simone Mori.
Delle tre soluzioni presentate sui nuovi turni di lavoro, durante i sette incontri avvenuti, nessuna di queste è stata accettata dai sindacati che non hanno presentato alcuna controproposta-sottolinea Mori.
“Abbiamo analizzato il fabbisogno assistenziale nelle varie fasce orarie in funzione delle attività da fare all’interno dei nuclei, la cui turnistica era impostata sulle 200 unità anziché quelle reali da 160 ospiti-entra nei dettagli il direttore dell’ente Paola Spinello.
In base al contratto collettivo abbiamo studiato turni più equilibrati e avvicendati. Questo ha significato cambiare il turno di tutti per creare un’equità tra lavoratori. Prima infatti, i tempi determinati coprivano i fine settimana dei tempi indeterminati -prosegue-.
I turni sono avvicendati per rispettare la sequenza turistica del mattino, pomeriggio e sera per evitare così che i lavoratori facciano per un mese tutte le mattine o solo i pomeriggi
Per rientrare nelle spese, stiamo esplorando altre strade per evitare sia che l’ente vada in default e sia per mantenere l’assistenza pubblica, a differenza delle altre Ipab polesane dove alcuni servizi sono gestiti da cooperative esterne”- rimarca Mori
Il Presidente ha poi risposto alle dichiarazioni fatte alla stampa dall’esponente Dem Spinello, limitandosi a dire che se il consigliere ha le prove delle paventate criticità da lui sostenute, provveda a denunciarle.
“I dati usciti sui cartacei in questi giorni sul numero dei positivi tra operatori e ospiti sono discorsi da bar-afferma Mori- perché l’unico organo deputato a farlo è l’Ulss 5 Polesana che da un po’ di tempo non diffonde i dati delle varie case di riposo polesane e per quanto mi riguarda non ho avuto richieste in merito -prosegue Mori- “In questo periodo estivo non abbiamo bloccato le ferie dei lavoratori, nonostante i nuovi casi di covid per i quali seguiamo i protocolli dell’Ulss previsti. Nei nuclei investiti le visite sono sospese,ma le informazioni sono assicurate anche attraverso una chat attiva da tempo”
Il componente del CDA Mauro Colombo, ha poi aggiornato sui lavori previsti per l’ottenimento del Certificato prevenzione Incendi (CPI)nella struttura di Riviera Sant’Andrea.
”Abbiamo terminato i lavori nel nucleo blu, per il quale attendiamo il collaudo -spiega- per poi trasferire gli ospiti. A settembre affideremo i lavori per il nucleo azzurro”.
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