Ha avuto buoni riscontri l’incontro organizzato sabato ad Adria in corso Vittorio Emanuele ad Adria a sostegno del Punto nascite dell’ospedale cittadino. A supportare il primario di Pediatria dell’Ulss 5 Simone Rugolotto, la capo sala Lorella Crepaldi, più le ostetriche, e i medici pediatri, c’era anche Fulvia Fois, consigliere comunale di Rosolina e Sandra Moda assessore del Comune di Adria e tantissimi bambini e famiglie.
Fois è più agguerrita che mai sull’argomento. "Insieme al mio valido collaboratore Enrico Finotto, ho ricalcolato tutte le possibili distanze per raggiungere gli ospedali di Chioggia e Rovigo nel caso in cui il reparto dell'ospedale di Adria venisse soppresso. Ciò che ne é risultato é ben diverso da quanto indicato dal Ministero a sostegno della voluta chiusura per mancato raggiungimento del numero minimo di nascite.
“Ora mi chiedo se invece di una rottura delle acque abbiamo un distacco di placenta? Cosa succede? Si mette a repentaglio la vita di un neonato e della madre? La scelta che il Ministero vuole imporci, chiaramente per motivi economici, non tutela la vita di tutti, in caso di distacco di placenta, per esempio, quel neonato rischia davvero di morire per strada probabilmente insieme alla madre, finché mamma e papà corrono verso l’ospedale di Rovigo o Chioggia”. Infatti il tempo stimato da Porto Tolle, Polesine Camerini piuttosto che di Barricata o della Sacca di Scardovari é di oltre 40 minuti, sempre traffico permettendo.
“Bisogna far valere i nostri diritti perché altrimenti ci troveremo a piangere il morto e sarà troppo tardi, del tutto inutile lamentarci.
Ci vuole coraggio, determinazione e dignità - prosegue Fois- per creare un fronte comune sia dal punto di vista umano, sociale e politico per difendere l’ospedale di Adria perché é una arte importante di noi. Questo è solo l'inizio di un percorso che intendiamo fare tutti quanti insieme per difendere un diritto imprescindibile di tutti i cittadini.
I numeri possono essere visti in diversi modi - spiega Fois -. La soluzione l'ho proposta subito e con l’assessore al sociale di Adria Sandra Moda che mi ha immediatamente contattata ne abbiamo discusso e messo in atto strategie, perché la soluzione é a portata di mano e può essere conseguita grazie all’unione concreta di tutti i Comuni i cui cittadini si servono dell’Ospedale”.
Fin dalla notizia della chiusura del punto nascite dell’ospedale di Adria, perché non rispondente ai 500 parti annui che il Comitato percorso nascita nazionale a cui si affida il Ministero alla Salute ha stabilito essere un punto imprenscindibile per il mantenimento nel tempo del punto nascite, Fois si era mobilitata. Ha proposto che i Comuni del basso Polesine, facendo un fronte comune, creassero un fondo per incentivare la scelta dell’ospedale di Adria per far nascere i proprio figli. Un contributo vero e proprio in denaro o la garanzia di una fornitura di pannolini e accessori per bambini per un certo numero di mesi per agevolare le mamme e le famiglie.
“La politica si deve muovere in questo senso. Un territorio senza servizi é un territorio povero senza possibilità di crescita effettiva. Dobbiamo fare di tutto per evitare che ciò accada, dobbiamo garantire servizi sul nostro territorio come quello dell'ospedale di Adria che è un'eccellenza e deve essere rispettata” conclude Fois.
L’evento di Adria, tenutosi il mattino del 22 settembre, tra momenti giocosi per tutti con i clown e truccabimbi, è stato fatto un excursus sulle pratiche di primo soccorso pediatrico, con dimostrazioni in campo ed esercitazioni con genitori presenti.
Numerosa la presenza dei cittadini, soprattutto di genitori, che hanno apprezzato l'insegnamento delle manovre mediche e le cure da dare ai propri figli.
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