I
consiglieri di opposizione , Thomas Giacon, Geremia Gennari, Ivano Vianello,
Silvia Gennari e Alessia Tessarin, il
rappresentante di Forza Italia, Enrico Bonafè, il
referente locale Udc, Paolo Bologna e l’ex consigliere Roberto Luppi, precisano che il loro ruolo politico è di puro
sostegno agli imprenditori delle attività adiacenti all’incrocio a raso
“Siamo stati invitati dagli imprenditori –
dichiarano – poiché è stata richiesta la presenza della politica portovirese a
loro sostegno. I consiglieri Geremia Gennari, Silvia Gennari e Alessia Tessarin
non hanno potuto presenziare per diversi motivi personali, tuttavia hanno dato
il loro assenso. Precisiamo che il nostro ruolo è stato puramente di sostegno
morale alle aziende. Siamo stati in disparte, all’esterno del cantiere, tanto
che le forze dell’ordine, intervenute per controllare la viabilità, hanno
constatato la nostra presenza pacifica. Ma c’è di più. Lo stesso presidente del
consiglio comunale, Adam Ferro, intervenuto in tarda mattinata, ha verificato
personalmente tutto questo, e può testimoniarlo. Eppure, letto il comunicato
della sindaca, ci sembra abbia voluto strumentalizzare l’intera vicenda,
facendo credere ai cittadini cose del tutto infondate. Forse non c’è dialogo
tra lei e Ferro, o forse la sindaca dovrebbe usare un po’ più di buonsenso”.
“Invece
di dire assurdità – proseguono i politici – sarebbe stato il caso fosse venuta
anche lei, così avrebbe notato le nostre intenzioni e avrebbe per una volta
inteso le esigenze degli imprenditori. Ma forse ha paura del confronto”. “La
questione dell’incrocio in quel tratto di Romea è assai delicata e non va
utilizzata a scopi politici, come sta facendo lei. Sì, perché quando parla di
responsabilità, dimentica volutamente di dire che il suo vicesindaco, Doriano
Mancin, quando era sindaco non ha mai deciso per la chiusura dell’incrocio.
Perché non l’ha chiuso? Ma soprattutto, perché la sindaca non lo ammette?”.
“Noi
– dichiarano – vogliamo la messa in sicurezza dell’incrocio e sentiamo la
necessità di tutelare gli imprenditori. Cosa che lei non ha minimamente preso
in considerazione. I lavori prevedono lo scavo di un fossato che tagli
l’incrocio. Per noi è una misura oltremodo esagerata, dato che basterebbe
l’impiego dei jersey. È stata fatta una proposta sia da noi che dagli
imprenditori, i quali si sono resi disponibili a contribuire in solido per i
lavori, ma la sindaca ha palesemente ignorato ogni istanza, volendo far valere
solo le sue decisioni. Questo significa andare contro la nostra imprenditoria e
noi ci opponiamo. Per questo motivo abbiamo voluto dimostrarci solidali, essere
presenti e cercare di far ragionare la sindaca. Tuttavia l’impresa è
impossibile”.
“Auspichiamo
– concludono – che la stessa solerzia con la quale la sindaca ha agito per la
chiusura dell’incrocio in questione, venga utilizzata per la chiusura di almeno
un altro incrocio altrettanto pericoloso, sul quale ci sono state altresì delle
vittime, ovvero quello poco più a nord che collega via Murazze con la Romea.
Qui, avvisiamo la sindaca, c’è una grande circolazione di automobili e l’unico
divieto presente riguarda gli autocarri con peso superiore alle 3,5 tonnellate.
Inutile dire che quel divieto è quotidianamente ignorato”.
I Consiglieri di minoranza
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