Popolarismo non Populismo
Terminato il
periodo estivo, ritengo sia il momento di richiamarci tutti ad un maggior
impegno comune per il Paese e per il nostro Partito, tralasciando l’eccessiva
dialettica plurale che invece di essere una ricchezza, abusata da un eccessivo
verticalismo personale delle componenti e da una visione di rappresentanza
politica ancora obsoleta, troppo personalizzata e chiusa, ci rende ancora una
“splendida incompiuta” che non ha saputo così cogliere il consenso
dell’elettorato.
I primi tre mesi
del Governo Giallo/verde sono nefastamente passati, così come il nostro Partito
non si è ancora completamente ripreso dai risultati del 4 marzo, ma questo non
ci deve distrarre o demotivare da una nuova ed energica azione politica di
verità e di presenza democratica perché lo dobbiamo alla nostra storia, agli
ideali che ci hanno spinto ad essere Pd.
L’innamoramento
degli italiani per i giallo/verdi non è certamente finito e dove c’è un
“innamoramento” vediamo e constatiamo tutti i giorni, che la critica razionale
serve a poco, anzi riscontriamo come il Populismo attuale nutrito di odio,
nemici, ignoranza ed individuazione del “capo”, instilla nel Paese, nella
nostra Provincia, nei nostri Comuni divisione e la costruzione di una società
basata su rancorose inimicizie, con sempre nuove promesse di risultati decisivi
raggiungibili nell'immediato solo con una torsione autoritaria.
Questo però non
ci esime dalla fatica del “dovere di verità”, per quanto faticoso ed antipatico
ora esso sia, nei confronti di un Governo: Nazionale, Regionale e del nostro
Capoluogo che stanno facendo di una narrazione farcita di falsità uno strumento
di governo contando sulla memoria corta dei cittadini.
Perché lo
dobbiamo alla politica che vogliamo, alla democrazia che abbiamo sempre
comunque perseguito, lo dobbiamo alla gente che ci ha dato comunque un consenso
ed anche a noi stessi.
Le bugie e
un’azione di demolizione, altro che cambiamento, stanno già avendo i loro
effetti, però se vogliamo che il “tempo passi in fretta” e l’innamoramento
finisca, non possiamo esimerci da un’azione politica: unitaria, democratica e
di coesione sociale intensa faticosa. Abbiamo il compito di essere riferimento
per tutti coloro che hanno a cuore un’Italia basata sulla democrazia
partecipata e solidale e non sulla meschina sopraffazione.
Il Congresso Nazionale
sarà occasione di rilancio e nuove proposte, che dovranno (al contrario di uno
Statuto vecchio e non attuale alle esigenze di una stagione di emergenza),
vedere al centro della discussione la costruzione di una proposta unitaria di
centrosinistra e di una democrazia realmente partecipata, costruttiva per un
Paese culturalmente migliore; più che concentrarsi sull’eventuale leadership.
Quindi
disponiamoci tutti ad un maggiore impegno ad una maggiore presenza sul
Territorio, mimetizzarci o rassegnarci non serve perché “il tempo passi in
fretta”.
Lottiamo contro
il populismo, puntando sul popolarismo. Il populismo agisce sui timori, il
popolarismo sui valori, il populismo cerca un colpevole, il popolarismo una
soluzione, il populismo il voto, il popolarismo il consenso.
Il Segretario
Provinciale
Giuseppe Traniello Gradassi
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