Adria Spoke si o no? Bartelle (IIC) “Non vorrei fosse solo campagna elettorale per le elezioni del 26 maggio”
“Sulla stampa regionale e provinciale girano da alcuni giorni informazioni relative ad una delibera di Giunta , già approvata, che avrebbe riattribuito il livello di SPOKE all’ospedale di Adria, oltre ad altri aggiustamenti in posti letto o primariati in tutto il territorio regionale.”
“Personalmente ho deciso di non intervenire in questa discussione in attesa di leggere questa delibera quando sarà ufficialmente pubblicata nel BUR, speriamo prima della tornata elettorale”
Così la Consigliera Regionale Bartelle (Italia in Comune) che aggiunge:
“È facile scrivere ‘SPOKE’ sulla carta per ingraziarsi un territorio ormai disilluso dal comportamento della Lega ex-nord che amministra questa regione da anni e che sembra avere come obiettivo l’impoverimento della sanità pubblica e in particolare di quella polesana”
“È anche ovvio che il livello SPOKE dipenderà dal mantenimento dei livelli di efficienza previsti del famigerato Piano Nazionale Esiti (PNE)”
“Il PNE, come ben spiega quotidianosanità.it, è uno strumento di valutazione sviluppato da AGENAS per conto del Ministero della Salute e fornisce valutazioni comparative di efficacia, sicurezza, efficienza e qualità delle cure prodotte nell’ambito del servizio sanitario finalizzate al miglioramento dell’efficacia e dell’equità nel SSN.”
“Ammettiamo ora per pura ipotesi che un soggetto abbia intenzione di aggirare il PNE, sarebbe sufficiente rendere non operativi alcuni servizi ad esempio prevedendo manutenzioni per sale operatorie o non sostituendo medici assenti per ferie, malattie o gravidanza. In questo modo sarebbe possibile influenzare le statistiche PNE di una struttura fino a non farla più rientrare negli standard di livello cui tale struttura appartiene facendo sorgere l’esigenza di riclassificarla ad un livello più basso”
“Infine l’impietosa analisi del sole 24ore dalla quale emerge che in Polesine si muore per infarto più di qualsiasi altro posto d’Italia. Di fronte ad un risultato simile i polesani si sono sentiti dire dal Direttore Generale della Azienda sanitaria operante nel territorio che la colpa è loro perché sono troppo vecchi o hanno cattivi stili di vita”
“mentre forse - conclude la Bartelle - avrebbero preferito sentir confutare tali nefasti risultati con impegni di investimento in termini di servizi di soccorso così da garantire che l’arco temporale tra l’evento e le cure sia quanto più ristretto possibile. ‘Golden hour’ vorrà pur dire qualcosa, no?”
Patrizia Bartelle, Consigliera Regionale, Italia in Comune
Nessun commento:
Posta un commento