Porto Viro: Cristian Farabotin confermato ai vertici della
cooperativa Eridania
Cristian Farabotin è
stato confermato alla guida della cooperativa pescatori Eridania di Porto Viro per
i prossimi tre anni. Ad affiancarlo nella gestione della storica impresa collettiva altri 8
consiglieri, di cui quattro al loro primo
mandato come componenti del consiglio di amministrazione. Il 48enne presidente pro tempore, portotollese doc,
racconta che dal 1989 fa parte dell’ Eridania, la
cooperativa nata nel 1946, per continuare
a gestire il mercato ittico di Donada, la realtà economica per la
commercializzazione del pesce, insediatasi nel 1937, nell’allora comune di
Donada.
Ad oggi, la
cooperativa conta duecento soci, ha chiuso il 2019 con un fatturato attivo, ma le
problematiche per sostenere la gestione del mercato ittico di Donada, non sono
indifferenti, in quanto legate alle criticità del settore della pesca. Tra i
punti dolenti il bracconaggio, una piaga esistente da quando le popolazioni dell’est
vengono a pescare il pesce siluro da 16 anni a questa parte.
“ Una problematica favorita dalle leggi provinciali in
vigore, che mettono in difficoltà i pescatori di due regioni diversi e anche di
province diverse, per il divieto di pesca notturna sul fiume Po, da Taglio di
Po a Pontelagoscuro.-racconta il presidente-Un divieto che differisce da quello
in vigore per la regione Emilia Romagna in fatto di proibizioni e specie di
pesce”. Per fare un esempio, per la sponda emiliana del fiume Po il divieto di pesca per le carpe è in vigore
dal 15 Maggio al 30 Giugno, mentre per chi pesca sulla sponda Polesana, il
divieto di pesca alle carpe vige dal 1 Maggio al 30 Giugno. Questo significa
che per i primi quindici giorni di Maggio, un pescatore può farlo dalla sponda
emiliana e non per quella rodigina. “Una situazione che crea incertezza tra i
pescatori delle due regioni -puntualizza Farabotin- ma
esiste anche tra diverse province della stessa regione, ovvero tra la
provincia di Rovigo e quella di Venezia”.
“Per diminuire le attività di bracconaggio -suggerisce
Farabotin- basterebbe che venisse istituito il vincolo sanitario al pesce
pescato in acque interne,obbligando il pescatore ad effettuare la tracciabilità
del prodotto attraverso i mercati ittici.”
Nel concludere, Farabotin lancia un invito all’amministrazione comunale per valutare
insieme il futuro del mercato ittico ”Più volte abbiamo chiesto il cambio di
destinazione d’uso per l’area di proprietà della cooperativa
Eridania, situata di fronte al mercato ittico di via Murazze.Questo perché una
ditta chioggiotta per la trasformazione del pesce, aveva chiesto di insediarsi.
Un proposta che si traduceva nell’opportunità di
creare trenta posti di lavoro. Ma il cambio di
destinazione d’uso non è ancora avvenuto e la ditta nel frattempo ha fatto
altre scelte. Speriamo che la nostra richiesta venga accolta e vagliata dagli amministratori,
perché abbiamo avuto altre proposte di insediamento nell’area del mercato”
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