sabato 14 ottobre 2017

Patrizia Bartelle ed Elena Suman, del M5S, intervengono sui reali disservizi sanitari


“Vorremo capire che cosa intendano il governatore Luca Zaia e il direttore generale della ulss 5 Polesana , Antonio Campostella , quando dichiarano pubblicamente che non ci saranno tagli e impoverimenti dei servizi sanitari”.
Esordiscono così i componenti del M5S dopo aver  ricevuto diverse segnalazioni di disservizi dai cittadini e letto sui quotidiani  le dichiarazioni del  presidente Luca Zaia all'inaugurazione del punto nascite di Vittorio Veneto e dell'incontro di questi giorni tra il  direttore  generale  Compostella con il sindaco di Adria e il comitato sorto in difesa dell'ospedale di Adria.”
I cittadini raccontano delle difficoltà che incontrano nel momento in cui cercano di telefonare per spostare un appuntamento es. per la  mammografia, un test Hpv, cercano di prenotare una semplice visita medico sportiva, di ricevere informazioni su dove effettuare una prestazione, come e dove pagarla, ecc . - raccontano le pentastellate.
Nel primo caso  il telefono suona spesso  a vuoto, nel secondo caso è praticamente impossibile per i rappresentanti delle associazioni sportive poter parlare con un operatore per avere le informazioni necessarie. A tutto questo si aggiunge il servizio diversificato di radiologia, inesistente nei pomeriggi di lunedì, martedì e mercoledì e con le liste aperte i sabati e le domeniche senza personale di supporto”.
“Purtroppo non vediamo un futuro roseo per i servizi sanitari nel nostro territorio - puntualizzano i  cinque stelle -soprattutto ora che la nostra provincia deve fare i conti con le forti penalizzazioni riguardanti la distribuzione dei fondi arrivati dal governo centrale che saranno distribuiti dalla regione Veneto.
Si parla tanto di "numeri di assunzioni" perché invece non si parla anche di quanti specialisti si stanno allontanando da Adria per concorsi presso altre strutture? Mai come in questo ultimo anno ci sono così tanti allontanamenti di specialisti che da anni lavoravano ad Adria.
Altre le motivazioni che portano invece l'Azienda ed i suoi vertici, ad agire in autonomia e  senza coinvolgere, o con estremo ritardo, anche le parti sindacali. Mai una risposta a decine di lettere. Forse strategie già pianificate per poter agire in assoluta libertà e poi dare le solite giustificazioni o numeri.
Basti vedere il notevole aumento delle prestazioni effettuate dalla Casa di Cura di Porto Viro a scapito dei Poliambulatori del presidio di Adria, prestazioni spesso dirottate per informazioni non corrette fornite agli utenti durante la prenotazione.
Basti controllare quanti posti letto siano effettivamente occupati nel reparto di Chirurgia da pazienti "chirurgici", invece spesso soppiantati da patologie mediche di pazienti che non trovano posto nel reparto appropriato, la medicina. Che stiano calando forse gli interventi o non esistano più alcune specialità come ORL e Urologia?
Perché questi numeri non li fornisce la direzione?

Una ripartizione  dei fondi  per persona che vede la provincia di Rovigo tra le  più penalizzate, ed è il presidio di Adria che sta pagando il prezzo più alto".

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