domenica 29 ottobre 2017

TAGLIO DI PO:BARTELLE"QUALE SARA' IL FUTURO DEL POL(L)ESINE?"


Bartelle:”Ma quale sarà il futuro del Pol(l)esine?”
PATRIZIA BARTELLE E STEFANIA BERNARDINELLO 


Taglio di Po: il M5S ha organizzato venerdì sera nella sala conferenze del municipio di Taglio di Po, un incontro pubblico per informare la cittadinanza sulla situazione degli allevamenti intensivi di polli esistenti nel delta e della richiesta  di ampliamento della società agricola Liberelle srl (gruppo Eurovo)riguardanti i sei capannoni  esistenti  a Ca Cornera.

Ad introdurre la serata Stefania Bernardinello  ”abbiamo organizzato tale serata per far  capire e conoscere  alla cittadinanza cosa accade nel nostro comune e quali conseguenze ci saranno nel caso fosse autorizzato l’ ampliamento dell’allevamento intensivo di polli da parte  della società agricola Liberelle”

“Un progetto scoperto  navigando in rete,-spiega la consigliera Patrizia Bartelle, che ci ha portato a navigare sul sito della provincia, ente preposto per la valutazione Via e dove sono pubblicate altre richieste di allevamenti di polli intensivi che interessano il comune di Porto Tolle.Richieste presentate dalla società agricola Erika di Forlì e discusse ampiamente nella serata informativa organizzata qualche giorno fa,nel teatro di Polesine Camerini da alcuni cittadini. Un incontro dal quale  è emerso il parere negativo unanime del pubblico che gremiva la sala”



Nel  relazionare alla serata tagliolese, la dottoressa Marina Lecis, studiosa ed esecutrice di varie perizie realizzate nel nostro territorio sulle matrici acqua, aria, suolo e impatti odorigeni, è emersa la situazione evidente e preoccupante dell’inquinamento. Solo nel Delta  si registrano  diversi  allevamenti zootecnici intensivi(nei comuni di Taglio di Po, Porto Viro, Ariano Polesine e Villadose )che per il numero importante di polli prodotti si possono classificare delle vere e proprie industrie avicole realizzate in zone agricole. A queste si devono aggiungere le conseguenze della presenza di discariche(quattro solo a Villadose )e delle industrie come la Miteni di Vicenza, responsabile (secondo i dati della regione Veneto)della presenza dei Pfas nell’acqua e nel sangue degli  abitanti delle province  limitrofi. Per il futuro sarà previsto un altro allevamento intensivo nel comune di Corbola che sorgerà vicinissimo a quelli esistenti e come gli altri non porterà lavoro, ma molta puzza.

 Il sindaco Francesco Siviero nel suo intervento ha spiegato che non è a  conoscenza  di quale fu il percorso che permise l’insediamento degli esistenti allevamenti di polli intensivi,  perché   avvenuti prima del suo insediamento come primo cittadino .E oggi, sulla richiesta  dell’aumento della produzione dei polli della Liberelle che  da 860mila unità passerebbe a circa 1.450.000,( secondo i tecnici che  stanno vagliando la questione), si prospetta  un  aumento del traffico dei mezzi pesanti su strade anche arginali dal 30 al 40% con conseguente aumento dell’usura  dell’asfalto e   dissesto stradale  . Un punto quello sulla viabilità che spetta proprio al comune l’eventuale autorizzazione.

Nel corso della serata sono intervenuti  Gino Pizzoli per Polesine Camerini, che ha riassunto le tre  progettualità presentate alla provincia dalla società agricola Erika di Forlì per la produzione annua di 16milioni di polli (2milioni e 100mila polli per 8 cicli l’anno)e il rappresentante di terre nostre Villadose che ha illustrato le conseguenze impattanti nel territorio causate dalle quattro discariche esistenti  a Villadose (taglietto0,1,2,e 3), degli allevamenti di suini e  di visoni e della ditta farmaceutica. Il rappresentante di terre nostre ha  esposto   le  attuali  azioni del comitato per contrastare l’insediamento  di una società che vorrebbe produrre 500mila polli all’anno(58mila polli per nove cicli l’anno)

“Se si dovessero autorizzare tutti i progetti  di allevamenti zootecnici intensivi depositati in questo periodo in provincia – commenta la Bartelle-il nostro territorio diventerebbe  un Pol(l)esine, ovvero  la sede dei mega allevamenti  intensivi , come è diventata  la Germania dell’est”

“Si tratta  di industrie – conclude la Bartelle-che compromettono il futuro delle nuove  generazioni perché vanno nella direzione opposta al turismo sostenibile. Un settore  per il quale il nostro territorio è vocato, tant’è ,che oltre ad essere previsto dal Pat del comune di Taglio di Po, fa parte dell’ente parco del Delta del Po, riconosciuto dall’Unesco come una delle riserve della biosfera “

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