Taglio di Po: il M5S ha organizzato venerdì sera nella sala
conferenze del municipio di Taglio di Po, un incontro pubblico per informare la
cittadinanza sulla situazione degli allevamenti intensivi di polli esistenti
nel delta e della richiesta di ampliamento
della società agricola Liberelle srl (gruppo Eurovo)riguardanti i sei
capannoni esistenti a Ca Cornera.
Ad introdurre la serata Stefania Bernardinello ”abbiamo organizzato tale serata per far capire e conoscere alla cittadinanza cosa accade nel nostro
comune e quali conseguenze ci saranno nel caso fosse autorizzato l’ ampliamento
dell’allevamento intensivo di polli da parte
della società agricola Liberelle”
“Un progetto scoperto
navigando in rete,-spiega la consigliera Patrizia Bartelle, che ci ha
portato a navigare sul sito della provincia, ente preposto per la valutazione
Via e dove sono pubblicate altre richieste di allevamenti di polli intensivi che
interessano il comune di Porto Tolle.Richieste presentate dalla società
agricola Erika di Forlì e discusse ampiamente nella serata informativa
organizzata qualche giorno fa,nel teatro di Polesine Camerini da alcuni
cittadini. Un incontro dal quale è
emerso il parere negativo unanime del pubblico che gremiva la sala”
Nel relazionare alla
serata tagliolese, la dottoressa Marina Lecis, studiosa ed esecutrice di varie
perizie realizzate nel nostro territorio sulle matrici acqua, aria, suolo e
impatti odorigeni, è emersa la situazione evidente e preoccupante
dell’inquinamento. Solo nel Delta si
registrano diversi allevamenti zootecnici intensivi(nei comuni
di Taglio di Po, Porto Viro, Ariano Polesine e Villadose )che per il numero
importante di polli prodotti si possono classificare delle vere e proprie
industrie avicole realizzate in zone agricole. A queste si devono aggiungere le
conseguenze della presenza di discariche(quattro solo a Villadose )e delle
industrie come la Miteni di Vicenza, responsabile (secondo i dati della regione
Veneto)della presenza dei Pfas nell’acqua e nel sangue degli abitanti delle province limitrofi. Per il futuro sarà previsto un
altro allevamento intensivo nel comune di Corbola che sorgerà vicinissimo a
quelli esistenti e come gli altri non porterà lavoro, ma molta puzza.
Il sindaco Francesco
Siviero nel suo intervento ha spiegato che non è a conoscenza
di quale fu il percorso che permise l’insediamento degli esistenti
allevamenti di polli intensivi, perché avvenuti
prima del suo insediamento come primo cittadino .E oggi, sulla richiesta dell’aumento della produzione dei polli della
Liberelle che da 860mila unità passerebbe
a circa 1.450.000,( secondo i tecnici che
stanno vagliando la questione), si prospetta un aumento
del traffico dei mezzi pesanti su strade anche arginali dal 30 al 40% con
conseguente aumento dell’usura dell’asfalto
e dissesto stradale . Un punto quello sulla viabilità che spetta
proprio al comune l’eventuale autorizzazione.
Nel corso della serata sono intervenuti Gino Pizzoli per Polesine Camerini, che ha
riassunto le tre progettualità presentate
alla provincia dalla società agricola Erika di Forlì per la produzione annua di
16milioni di polli (2milioni e 100mila polli per 8 cicli l’anno)e il
rappresentante di terre nostre Villadose che ha illustrato le conseguenze
impattanti nel territorio causate dalle quattro discariche esistenti a Villadose (taglietto0,1,2,e 3), degli
allevamenti di suini e di visoni e della
ditta farmaceutica. Il rappresentante di terre nostre ha esposto
le attuali azioni del comitato per contrastare
l’insediamento di una società che
vorrebbe produrre 500mila polli all’anno(58mila polli per nove cicli l’anno)
“Se si dovessero autorizzare tutti i progetti di allevamenti zootecnici intensivi
depositati in questo periodo in provincia – commenta la Bartelle-il nostro
territorio diventerebbe un Pol(l)esine,
ovvero la sede dei mega allevamenti intensivi , come è diventata la Germania dell’est”
“Si tratta di industrie – conclude la Bartelle-che compromettono il futuro delle nuove generazioni perché vanno nella direzione opposta al turismo sostenibile. Un settore per il quale il nostro territorio è vocato, tant’è ,che oltre ad essere previsto dal Pat del comune di Taglio di Po, fa parte dell’ente parco del Delta del Po, riconosciuto dall’Unesco come una delle riserve della biosfera “
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