"La denuncia fatta dalla presidente del Gsr Taglio di Donada, Gaetana Mancin, sull’atto vandalico ai danni della statua di Don Sandro Dordi, non ci ha lasciati indifferenti. Prima di tutto perché si tratta oramai di una triste consuetudine. L’effigie del parroco, beatificato il 5 dicembre 2015, era già stata vittima dell’inciviltà più becera nell’agosto dello stesso anno, quando vennero asportati alcuni raggi dalle ruote della bicicletta e spezzata la catena. Un attacco al cuore e al senso stesso dell’opera. Sì, perché Don Sandro Dordi è stato definito il “prete in bicicletta”, per l’abitudine di girare in paese con questo mezzo. Qualche giorno fa invece il basamento dell’opera è stato imbrattato con delle scritte di colore nero. Siamo fortemente convinti che non si debba tollerare un così libero sfogo di barbarie contro chi ha rappresentato una frazione importante di Porto Viro, come è Taglio di Donada, regalandole attenzione e dedizione. Stiamo parlando di una persona, di un parroco, che ha vissuto la nostra città per 11 anni, dal 1954 al 1965, cercando di dare conforto ad una popolazione che aveva da poco perso tutto a causa dell’alluvione. E tutti noi portoviresi ci teniamo per il bene che, insieme ad altri, ha fatto per il territorio. Don Sandro Dordi è stato brutalmente assassinato nel 1991 in Perù da un gruppo di rivoluzionari comunisti. E con questi atti di pura ignoranza non si fa altro che riaprire una ferita che già di per sé è difficile da rimarginare. Quindi vogliamo concludere con un appello rivolto all’amministrazione comunale, ed in primis al sindaco, che oltre ad essere primo cittadino detiene anche la delega alla cultura, affinché intervenga in maniera decisa e concreta per garantire il rispetto e l’integrità della nostra amata statua. Per quanto ci riguarda, siamo disponibili ad un confronto per trovare una soluzione."
Enrico Bonafè
Forza Italia
Paolo Bologna
Federazione di Centro – Udc/Cdu
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