Sono stati dei giorni speciali quelli vissuti all’idrovora di Ca’Vendramin in occasione della mostra allestita dai "BRANCO OTTICO".
Il museo della Bonifica invaso dal fumo di scena e da una serie di interessanti personaggi in stile steampunk è diventato teatro di un nuovo romanzo quasi di fanta storia.
Per quattro giorni l’idrovora non è stata solo il monumento storico di grande pregio artistico-industriale per il Polesine che tutti conosciamo: è stato un teatro di tantissme
storie, tutte accomunate dal messaggio fotografico che il gruppo di fotografia
sperimentale “BRANCO OTTICO” ha voluto trasmettere.
La sala dei forni si è trasformata in una mega esposizione di opere fotografiche degli autori più creativi. Dai bianchi e neri più profondi di Marcello Zappaterra, dal progetto di Frequenze Visive “ FixMe”, che peraltro ha animato la giornata di venerdì con un salotto
fotografico letterario e una rappresentazione teatrale del progetto stesso e della collettiva
di street photohraphy Street Level Photography. Insieme alle tecniche più conosciute di stampa in camera oscura, o in digitale abbiamo visto i rayogrammi di Pierpaolo Pagano, di piccolo, medio e immenso formato. Le particolarissime visioni architettoniche di Tommaso Migani ci hanno fatto piegare la testa di lato per guardare le immagini da più prospettive. Anche Marco Giorgione ha apportato una variante creativa ai processi di stampa con le sue originali
scansioni.
La quota rosa è stata reappresentata dagli splendidi lavori di Sara Lando con il suo
innovativo progetto “mixed media”, da Alessandra Rigolin, che ha messo in scena la sua storia in “Stanze”: oltre che con le foto con una coraggiosa drammatizzazione che ha toccato tutti i presenti e infine dalla cosmopolita Lina Bessonova e il suo Banco ottico.
Nella sale più contenute del museo sono stati allestiti dei laboratori dove si poteva partecipare attivamente alla produzione fotografica “alternativa”. Sara Lando ha coinvolto il pubblico che per un’intera giornata è tornato bambino e ha lavorato con tutti i mezzi creativi a disposizione per offrire la propria espressione. Davide Rossi ha tenuto il piccolo
Laboratorio di ritratto con Banco ottico e il sabato insieme agli altri membri del branco si è onorato l’ormai consueto appuntamento con il Cyanotype Day. Tanto blu per tutti, un
risultato assicurato per chi ha viltuo mettersi alla prova con questa nuova tecnica.Molto frequentata, anche se decisamente “bollente” la camera oscura allestita insieme ai
laboratori e a disposizione degli utenti. Infine la sala macchine e tutto il giardino si sono
trasformati in un immenso set fotografico che ha ospitato i nostri amici del gruppo
Steampunk nordest. Grande affluenza di pubblico per tutti questi eventi e un grande interesse anche da parte di chi passava da quelle parti (come il migliaio di lambrette che sono passate all’idrovora Venerdì pomeriggio) e non si aspettava tante attività fotografiche tutte insieme in un unico luogo.
Il branco ottico ha sicuramente raggiunto lo scopo che si era prefisso: raccogliere sotto lo
stesso tetto tante “visioni fotografiche” e tanti artisti, a testimoniare che la fotografia non è
un messggio unico e oggettivo ma è fatto di tante sensibilità e tante esperienze tecniche
diverse.
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