"Adesso chi ha sbagliato deve pagare, ma ancor prima si deve immediatamente agire per impedire che si continui a compromettere in questo modo l'ambiente" è il commento secco della deputata Silvia Benedetti, alla luce di quanto emerso dal rapporto del Noe secondo il quale, in merito alla contaminazione da Pfass, la Miteni da anni sapeva ma non ha informato nessuno di quanto stava accadendo.
"Fino ad ora -insiste Benedetti- chi di dovere ha agito con la massima cautela per non compromettere gli affari di quest'azienda, fosse mai che per tutelare seriamente la salute di decine di migliaia di cittadini si pretendesse di minare i loro interessi. La notizia che arriva dai carabinieri è solo la conferma ufficiale e definitiva di una sensazione che molti cittadini che come noi hanno approfondito questa vicenda avevano da tempo: la Miteni non poteva non sapere e non conoscere ciò che usciva dal proprio ciclo produttivo."
"A quest'azienda, come ad altre, è stato concesso fin troppo tempo -tuona la deputata, che poi rilancia- A questo punto cosa dobbiamo aspettare prima d'impedire a questa stessa azienda di scaricare anche solo un'altra goccia di sostanze perfluoralchiriche pericolose in ambiente ?"
"Non è più assolutamente ammissibile -conclude la portavoce pentastellata- scendere a compromessi, tanto più con chi ha agito in questo modo. Si impongano immediatamente limiti pari a zero sugli scarichi, il come l'azienda potrà adeguarsi non è problema della collettività, come per l'azienda, evidentemente, non è stato un problema preoccuparsi di quel che per anni causava alla collettività. La Miteni ha già guadagnato fin troppo sulla salute della gente e del territorio, ora basta."
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