venerdì 12 ottobre 2018

ROSOLINA: IL CONSIGLIERE MASSARO PORTA ALLA LUCE UN ALTRO EPISODIO DI BRUTTA FIGURA DEL SINDACO VITALE

COMUNE DI ROSOLINA: DIPENDENTE NON PAGATO, FA RICORSO E VINCE


IL PROCESSO RIGUARDAVA I LAVORI DI VIA ALDO MORO MA IL COMUNE INVECE HA TIRATO IN BALLO IL CIMITERO, GESTITO DAL FRATELLO DEL SINDACO


Ennesima batosta giudiziaria per il sindaco di Rosolina, Franco Vitale: un altro dipendente comunale che, come un architetto in precedenza, si è rivolto al Giudice del Lavoro e ha ottenuto vittoria sia nel merito che nelle spese, con sentenza definitiva.

Racconta infatti il capogruppo di minoranza, Pako Massaro:

 Si tratta di un funzionario amministrativo noto per la sua correttezza e il suo impegno anche sindacale, che quindi spesso è preso di mira da chi è insofferente alle regole e pensa di governare su una sua proprietà personale.Questo dipendente all'epoca era ai Lavori Pubblici e ha seguito l'asfaltatura e la costruzione pista ciclabile in via Aldo Moro.
Incarichi extra, per i quali, secondo il regolamento il funzionario doveva ricevere 650 euro di incentivi progettazione e una volta concluse le opere, il sindaco dopo aver taglio il nastro si è  dimenticato  di chi avesse lavorato
Il dipendente comunale provò a reclamare ,protocollando  una diffida, ma non ricevette risposta. Così fece ricorso in Tribunale e il sindaco Vitale incaricò ben tre avvocati veneziani, pagati coi soldi dei cittadini di Rosolina per un totale di 830 euro. Un importo addirittura più alto di quello della causa.

Non solo, Vitale aveva talmente tanta fretta di andare a processo, che firmò il mandato ai tre avvocati e la giunta ne autorizzò il mandato la settimana dopo.

Ma c'è molto di più.
Quando è iniziata la causa, il funzionario ha portato le prove del suo lavoro riguardo via Aldo Moro: prove innegabili, visto che c'era il suo nome sugli atti amministrativi senza i quali oggi non avremmo la pista ciclabile e l'asfalto.
La difesa del Comune invece si è dedicata a parlare del cimitero, che c'entrava assolutamente nulla
Nella memoria difensiva infatti, scritta su mandato di Franco Vitale, si legge testualmente che il funzionario "costituisce un vero problema per l'amministrazione comunale", perché si era opposto a lavorare, nel suo orario di dipendente pubblico, a beneficio della società di project financing che gestisce il cimitero di Rosolina.

Il funzionario  all'epoca non poteva immaginarlo, ma già all'epoca la società del cimitero era  posseduta al 49% dal fratello del sindaco, tramite una ditta donatagli dal sindaco stesso, per un controvalore di 1'300'000 euro... un regalo  notevole, soprattutto per chi aveva la madre in una casa popolare.

Ci tengo a sottolineare questa cosa: leggendo le carte del processo, risulta che il funzionario in questione non era stato pagato secondo legge per un lavoro di asfalti, ma l'amministrazione Vitale ha replicato che non meritava di essere pagato, perché non aveva voluto collaborare col cimitero e quindi tutto ciò era "un vero problema" per i vitaliani

Davanti a un ragionamento così assurdo, il giudice ha condannato il Comune su tutta la linea, nel merito e anche alle spese con sentenza definitiva: quindi l'ente ha dovuto liquidare 650 euro al funzionario., 760 euro al suo legale e 830 euro ai tre avvocati veneziani.
Totale generale 2240 euro che sono andati a carico dei cittadini di Rosolina, visto che l'ente finora non ha esercitato la rivalsa verso il sindaco o altri colpevoli, ma ha semplicemente archiviato tutto come l'ennesimo debito fuori bilancio.

Francamente noi del gruppo "Più Rosolina" siamo stufi che gli errori e i danni di Vitale finiscano sempre a spese della collettività: è tempo che il sindaco sia chiamato a rispondere delle sue azioni, dei suoi conflitti d'interesse e delle sue ripicche contro i dipendenti.

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