VIA
LIBERA DELLA GIUNTA REGIONALE AL PIANO AMBIENTALE DEL PARCO DEL DELTA
DEL PO, ORA ALL’ESAME DEL CONSIGLIO. CORAZZARI: “GARANTITA LA
PESCA IN TUTTE LE SUE FORME”
La
Giunta veneta, su proposta dell’assessore al territorio Cristiano
Corazzari, ha deliberato, nell’ultima seduta, la proposta per il
Consiglio regionale di approvazione del Piano Ambientale del Parco
Naturale regionale del Delta del Po, facendo proprie le motivazioni e
le conclusioni contenute nel parere espresso dal Comitato per la
Valutazione Tecnica Regionale, previsto dalla L.R. n. 11/2004.
“La
formazione del Piano Ambientale è disciplinata dalla legge regionale
istitutiva del Parco stesso – spiega Corazzari –. Dopo le
valutazioni da parte dell’Ente Parco delle osservazioni pervenute
da Enti Pubblici, Associazioni e privati cittadini, il Comitato per
la Valutazione Tecnica Regionale si è nuovamente confrontato con le
rappresentanze del territorio e ha quindi inviato l’elaborato alla
Struttura di Progetto Strategia Regionale della Biodiversità e dei
Parchi, che, a seguito di un’attenta attività istruttoria
tecnico-amministrativa, ha predisposto la proposta che ora passa
all’esame dell’assemblea di Palazzo Ferro Fini”.
“L’impostazione
del Piano – sottolinea l’assessore – punta a una perimetrazione
che garantisca prospettive di sviluppo sostenibile dell’area
dell’intero Delta del Po e in tal senso si inserisce in modo
coordinato nell’elaborazione di altri strumenti di pianificazione
regionale, quali il Piano di gestione delle aree SIC-ZPS, il Piano
Paesaggistico di ambito, il PTRC e il Piano d’Area. Questa
integrazione tra diversi strumenti pianificatori restituisce
all’analisi, alle valutazioni di merito e alle scelte derivanti,
una visione integrata dei gradi di tutela per l’intero Delta del
Po”.
“Tra
i temi cruciali nella pianificazione e gestione ambientale del Parco
– conclude Corazzari – segnalo quello relativo alla
georeferenziazione che consente di ottenere con precisione
l’indicazione del perimetro del parco: le lagune e le aree agricole
presenti nel territorio del Parco, ad esempio, possono essere in
questo modo normate anche cartograficamente. Lo stesso discorso vale
per la tutela degli scanni, con riferimento all’effetto
dell’erosione marina. Per quanto riguarda la rete di mobilità,
grazie all’integrazione con altri strumenti pianificatori e alla
cartografia georeferenziata, i progetti di mobilità, quali i
percorsi ciclo-pedonali, le ippovie, i percorsi di visitazione,
attracchi e porti turistici, ecc., possono avere ad oggetto anche
elementi esterni al Parco e potranno essere ricompresi all’interno
del suo perimetro mediante procedura di variante al Piano. Infine,
l’attività di pesca e di salvaguardia idraulica e della costa: le
Norme Tecniche del Piano Ambientale garantiscono l’attività della
pesca in tutte le sue forme, prevedendo la realizzazione di specifici
interventi a favore del settore”.
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