“Ben-Hur”, risate e applausi al Teatro delle Regioni
Una malinconica tragi-commedia sull'arte di arrangiarsi
Martedì 25 luglio a Rovigo, nel chiostro del Monastero degli Olivetani, è andato in scena il terzo spettacolo della rassegna “Teatro delle Regioni”, organizzata dal gruppo teatrale “Il Mosaico” e realizzata grazie al sostegno economico della Fondazione Rovigo Cultura e di RovigoBanca, con il patrocinio del Comune e della Provincia di Rovigo e della Regione Veneto.
Sul palco la compagnia “La Bottega dei RebArdò” di Roma con la commedia “Ben-Hur, una storia di ordinaria periferia” di Gianni Clementi.
Senza eccessi di retorica, questa storia ha raccontato il dramma della sopravvivenza e dell’immigrazione, scivolando via tra ilarità e malinconia. Una esilarante tragicommedia attraverso la quale i presenti hanno potuto sorridere e riflettere in un contrasto centrato e riuscito.
Sull’unica scena, solo tre personaggi. Enzo Ardone (Sergio, il centurione), Monica Biagina (la sorella Maria) e Sandro Calabrese (Milan l’extracomunitario) sul palco sono riusciti a rendere uno spaccato dell’Italia, quell’Italia resa povera e incattivita dalla crisi economica e sociale, il cui popolo sembra essere lasciato alla deriva da chi dovrebbe averne cura. Il protagonista è infatti un borgataro romano, che, deluso dal suo passato e in attesa di un grosso risarcimento, non ha molta voglia di lavorare; tra l’altro è separato e vive insieme a sua sorella, anche lei divorziata, che cerca di sbarcare il lunario lavorando con le chat erotiche.
La loro è una vita al limite della sopportabilità, precaria e inutile, fino a quando non arriva Milan dalla Bielorussia, che con il suo stakanovismo e il desiderio inarrestabile di accumulare denaro per aiutare la sua famiglia rimasta in patria, riesce a risollevare le sorti dei fratelli.
Mentre tutto lo spettacolo si svolge tra le risate e le battute degli attori, che però non mancano di inserire il tono malinconico e riflessivo, il finale è inaspettato. La commedia diverte finché il nocciolo drammatico rimane celato, poi assume la solennità di una tragedia classica, con tanto di sacrificio umano finale.
La storia di Milan, infatti, non ammette rivincite sul destino: nell’ultima, splendida scena della spettacolo, sarebbe bastato uno scampolo di pietas a salvarlo. E invece…
Ovviamente sono i tre bravissimi interpreti Ardone (che ha firmato anche la regia), Biagini e Calabrese, a farsi carico delle diverse sfumature. Il risultato è straordinario: il romanesco, la lingua utilizzata dagli attori sul palco, accentua i toni della comicità, ma le vicende riportano lo spettatore alla realtà mettendolo di fronte alla crudezza e alla verità, in cui vivono i nuovi poveri di oggi.
L’effetto realistico è stato reso possibile dalla bravura recitativa dei personaggi e dalla padronanza del palco, davvero impressionante, finendo col regalarci tre personaggi indimenticabili.
Ben-Hur è lo spaccato di una realtà che esiste davvero e che è intorno a noi. A volte, però, abbiamo bisogno di vederla rappresentata e messa in scena per potercene accorgere davvero.
D’effetto anche la canzone usata come colonna sonora: “Ti amo Italia” di Tony Canto un brano dal testo colto e ricco di contenuti ma popolare per immediatezza e comunicativa del testo.
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