Durante
la seduta del 25 Luglio, il Consiglio Comunale di Porto Viro ha
approvato all’unanimità un ordine del giorno con cui chiede al
Ministro della Salute di concedere la deroga alla chiusura del punto
nascita di Adria. Anche altri comuni bassopolesani hanno fatto la
stessa cosa, considerato che tutti gli amministratori del territorio
sono interessati ad un provvedimento che avrà conseguenze sulle
partorienti delle proprie zone.
“Nonostante
i parti all’ospedale di Adria siano al di sotto della
soglia di 500 all’anno, stabilita nel 2015 dal ministro Lorenzin, è
assodato che la struttura di Adria possiede i requisiti
organizzativi, tecnologici e di sicurezza previsti dalla legge. Ma,
soprattutto, occorre considerare che il territorio bassopolesano
possiede caratteristiche geografiche sfavorevoli, che provocano
notevoli disagi alle partorienti, con grandi distanze da coprire e
con la strada Statale Romea congestionata dal traffico e
ulteriormente oberata nei periodi estivi – afferma il consigliere
comunale della Lega Michele Capanna”.
“L’assessore
regionale alla sanità
Coletto – prosegue Capanna - ha incontrato i
sindaci delle aree del Veneto interessate dalla chiusura dei punti
nascita e ha affermato che è in corso un dialogo costruttivo con il
nuovo ministro della Salute Giulia Grillo e con i suoi tecnici, per
ridefinire i parametri che consentono di tenere aperto un punto
nascita; occorre tenere conto delle
necessità concrete dei residenti e delle caratteristiche sociali e
territoriali delle zone interessate”.
“Oltretutto,
non si comprende
perchè, a fronte dei 420 parti nel 2017 dell'ospedale di Adria, il
Ministero abbia lasciato aperti i punti nascita degli ospedali di
Venezia (292 parti), Asiago (97 parti) e Pieve di Cadore (44 parti) –
aggiunge l’assessore Diego Crivellari”.
“Noi
della Lega riteniamo che il Ministero della Salute debba rivedere le
proprie posizioni e mantenere i punti nascita di Adria e Trecenta, in
quanto presidi irrinunciabili che rispondono efficacemente ai reali
bisogni del nostro territorio”.
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