ROSOLINA: CONSIGLIERE CRIVELLARI ”il Sindaco è in palese
conflitto di interessi e, invece di prenderne atto e rimediare, la butta sul
personale e si fa scudo umano coi propri familiari.
“Prima di ribattere, ho aspettato la redazione del
Verbale del Consiglio Comunale in cui l’amministrazione di Rosolina avrebbe
dovuto verificare la compatibilità del Sindaco con la posizione di appaltatore
del Comune di un suo familiare, anche per controllare cosa fosse stato detto in
mia assenza.
Quanta ipocrisia del Sindaco che è uscito al momento
della votazione, facendo così ricadere tutta la responsabilità non su di sé ma
solo sui membri del suo gruppo, pur avendo affermato non sussistere alcun
conflitto di interessi … troppo facile!
Quanta ipocrisia della maggioranza (o almeno quel paio
di loro che ha ancora il coraggio di parlare in Consiglio) che solitamente si
fa scudo dell’avvallo legale del Segretario Comunale, rigettando le nostre
obiezioni e proposte, ma per due Consigli Comunali di fila si è trovata a
votare contro le indicazioni del Segretario, dimostrando di fregarsene
altamente dei suoi pareri quando deve perseguire i propri interessi. Se non gli
torna comodo addio trasparenza, buona amministrazione e legalità.
Infine, il merito della questione che abbiamo
sollevato: per voce del Presidente del Consiglio non sussisterebbe
l’incompatibilità perché trattasi di contratto di concessione di servizi e non
di appalto di servizi, riferendo di una fantomatica pronuncia del Consiglio di
Stato sul punto. Ho chiesto in Consiglio e telefonicamente di avere un numero
identificativo di tale pronuncia, ma non c’è stato verso. La maggioranza ha
votato compatta sulla base di una pronuncia che non è dato conoscere.
D’altronde, da pokeristi più che pubblici amministratori, avendo una mano
debole, devono per forza giocare a carte coperte.
Lascio a Voi decidere, questo recita il Codice degli
Appalti: “La «concessione di servizi» è un contratto che presenta le stesse
caratteristiche di un appalto pubblico di servizi, ad eccezione del fatto che
il corrispettivo della fornitura di servizi consiste unicamente nel diritto di
gestire i servizi o in tale diritto accompagnato da un prezzo”.
Secondo la Legge la concessione è un appalto pagato in
modo particolare; che senso ha dire che il Sindaco non è incompatibile perché i
suoi familiari hanno concessioni e non appalti? Quanta ipocrisia.
Quanta ipocrisia nelle dichiarazioni ai giornali del giorno
dopo, come se niente fosse veniva ripetuto a pappagallo che la concessione non
è un appalto, senza rispondere a quanto già sollevato in Consiglio Comunale: la
concessione di cui si parla non è quella edilizia o chissà cosa, ma una
concessione di servizi e, quindi “un contratto che presente le stesse
caratteristiche di un appalto pubblico”, non perché sia io cattivo a farlo
notare, ma perché è il Sindaco in palese conflitto di interessi e, invece di
prenderne atto e rimediare, la butta sul personale e si fa scudo umano coi
propri familiari”
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