PUNTI
NASCITA. ZAIA IN MATTINATA HA INCONTRATO IL MINISTRO DELLA SALUTE
GRILLO. INVIATA UNA DETTAGLIATA LETTERA CON I MOTIVI PER CUI ADRIA,
PIOVE DI SACCO E VALDAGNO NON VANNO CHIUSI
Il
Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia ha incontrato, in
mattinata a Roma, il Ministro della Salute Giulia Grillo, con la
quale ha approfondito il tema del recente parere ministeriale sulla
chiusura dei punti nascita veneti di Valdagno, Piove di Sacco e
Adria.
In
precedenza, Zaia aveva inviato al Ministro una dettagliata lettera,
nella quale descrive la situazione delle strutture interessate e le
rispettive peculiarità territoriali e sottolinea che “appare
evidente la necessità di garantire la specificità di questi
territori, per i quali risulterebbe penalizzante l’assenza di un
servizio essenziale di assistenza come il punto nascita”.
Zaia
illustra nella lettera anche le scelte organizzative e programmatorie
della Regione, “che hanno consentito di garantire elevati livelli
di sicurezza per i punti nascita di classe seconda, alla quale
appartengono le strutture in questione”, e illustra punto per punto
il modello assistenziale della rete del percorso nascita attiva in
Veneto.
Per quanto riguarda l'ospedale di Adria si legge "il punto nascita di Adria si inserisce in un territorio caratterizzato da una forte dispersione geografica della popolazione e bassa densità abitativa.La vasta estensione territoriale e l'enorme ramificazione di canali e lagune rendono la viabilità particolarmente diffcile. Se a queste caratteristiche si affianca la distanza tra i luoghi abitati, si possono comprendere le criticità sottese alla gestione dei servizi:basti pensare che il punto più lontano del territorio del distretto dista dall'ospedale di Adria 50 chilometri, una percorrenza che con la viabilità stradale attuale è praticabile in più di un'ora..Tali peculiarità territoriali sono state tutelate anche nello statuto della regione del Veneto"
Per quanto riguarda l'ospedale di Adria si legge "il punto nascita di Adria si inserisce in un territorio caratterizzato da una forte dispersione geografica della popolazione e bassa densità abitativa.La vasta estensione territoriale e l'enorme ramificazione di canali e lagune rendono la viabilità particolarmente diffcile. Se a queste caratteristiche si affianca la distanza tra i luoghi abitati, si possono comprendere le criticità sottese alla gestione dei servizi:basti pensare che il punto più lontano del territorio del distretto dista dall'ospedale di Adria 50 chilometri, una percorrenza che con la viabilità stradale attuale è praticabile in più di un'ora..Tali peculiarità territoriali sono state tutelate anche nello statuto della regione del Veneto"
“Considerata
questa articolazione – conclude la lettera di Zaia alla Grillo –
nonché gli standard di sicurezza garantiti anche per i punti nascita
con meno di 500 parti, in condizioni orografiche difficili, si chiede
che venga mantenuta l’apertura dei punti nascita di Adria, Piove di
Sacco e Valdagno, con revisione del parere del Comitato Nazionale
Punti Nascita”.
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