A proposito del milione di Euro che il comune di Porto Viro incasserà dal rigassificatore
"Si tratta di una notizia importante per tutta la città che va a chiudere una questione iniziata nel maggio 2016 quando ero sindaco. Sono abbastanza soddisfatto per questo esito che ha dato ragione alla nostra città, per quanto mi riguarda, si è trattato di un atto giusto e di responsabilità in cui io ho creduto sin dal principio insieme a parte della mia amministrazione e al Consvipo (garante degli accordi territoriali con Adriatic LNG); diversamente da alcuni esponenti politici di spicco del centrosinistra polesano e da chi oggi siede tra i banchi della maggioranza a Porto Viro, sindaca e vice compresi. Azione che si somma a quella intrapresa con successo per recuperare un credito attivo da Polesine Acque (oggi Acque Venete), che permetterà al comune di incassare entro il 2023 una cifra pari a 1.431.513 euro. Sorprende, perché entrambe le azioni potevano essere avviare già molto tempo fa (2011 con Adriatic LNG e 2007 con Polesine Acque) prima del mio mandato, quando a governare c’era chi proprio oggi raccoglie i frutti. Nessuno fra chi mi ha preceduto si è mai prodigato per avviare azioni come queste, i fatti mi stando dando ragione, dispiace perché Porto Viro forse, avrebbe potuto ottenere di più da questa trattativa. Dico questo poiché la prima richiesta di documenti è stata notificata ad Adriatic LNG il 05 Maggio 2016, dall’allora responsabile del servizio Fiscalità comunale, il rag. Giovanni Cacciatori che ringrazio e successivamente la notifica di accertamento, inviata dal commissario nel Dicembre 2016, che prevedeva la riscossione di una somma complessiva pari a euro 3.642.002 (sanzioni e valore catastale imbullonati esclusi) per il solo anno 2010. Somma non contestabile e non impugnabile, calcolata considerando che la sentenza della corte di cassazione a favore del comune di Pineto (Teramo) era già stata emessa comune pioniere in questa procedura. La richiesta, successivamente ad un temporaneo stop riconducibile al Governo Gentiloni, che aveva in qualche modo ostacolato questa procedura, poteva quindi dirsi completamente ammissibile, infatti, le piattaforme sono soggette a Ici e sono classificabili nella categoria catastale D/7 o in mancanza di questo, sulla base imponibile del bilancio delle stesse. Oggi chi si vanta del discutibile risultato ottenuto è proprio chi non ha avuto la lungimiranza e aggiungo il coraggio di intraprendere a suo tempo queste azioni, preferendo raccogliere l’eredità del lavoro e delle battaglie (sempre messe in discussione) intraprese da altri, accontentandosi di una somma probabilmente inferiore a quanto si sarebbe potuto ottenere e ciò non mi sorprende. Rimane comunque la soddisfazione della certezza che ciò che si stava facendo era la cosa giusta.
Auspico che queste somme siano spese saggiamente per il bene del nostro territorio per esempio a favore degli edifici scolastici “non tutti a norma e privi di CPI”, dei servizi sociali e delle persone meno abbienti, sulla viabilità e arredo urbano, sicurezza, e non siano spesi con superficialità come fatto fino ad ora".
Capogruppo Porto Viro Sei Tu - Ex sindaco
Giacon Thomas
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