Riceviamo e pubblichiamo dal Consvipo
Polesine:fondi Alng,COnsvipo"l'ente parco assente al tavolo concertativo per la destinazione dei fondi"
In
relazione ad alcune dichiarazioni, rilasciate alla stampa locale dal
Dr. Mauro Giovanni Viti, Commissario Straordinario dell’Ente Parco
Regionale Veneto Delta del Po, a riguardo dei suoi rapporti con il
Consorzio per lo Sviluppo del Polesine in relazione alla gestione dei
fondi erogati al territorio a seguito della realizzazione del
Terminal GNL al largo di Porto Viro, si rendono necessarie alcune
precisazioni per rispetto alla realtà dei fatti, stravolti dalle
parole del dirigente regionale, che dovrebbe evitare interventi
politicamente orientati.
Una
prova di questo atteggiamento si ha nel fatto che, da quando opera la
gestione commissariale, totalmente avulsa dalle rappresentanze del
territorio, l’Ente Parco Regionale Veneto Delta del Po ha
interrotto quella proficua collaborazione con il Consorzio, che vi è
sempre stata fino a che l’Ente era amministrato da persone che
erano espressione del Polesine.
Per
quanto riguarda l’utilizzo di tutte le risorse legate alla
realizzazione del terminal, fra le quali vi sono quelle dedicate
all’Ente Parco Regionale Veneto Delta del Po, si precisa che la
loro destinazione è stabilita dal Consiglio d’Amministrazione del
Consorzio per lo Sviluppo del Polesine, previa
acquisizione del parere del Tavolo Concertativo Fondi ALNG.
Questo
Tavolo, convocato e presieduto dal Presidente della Provincia di
Rovigo è stato istituito dall’I.P.A. Intesa Programmatica d’Area
“Sistema Polesine” ed è composto dal Presidente della Camera di
Commercio, dal Presidente (ora dal Commissario Straordinario)
dell’Ente Parco, dai rappresentanti di tutte le istanze economiche
e sociali del territorio, dall’ANCI Veneto e dai Sindaci dei comuni
superiori ai 10.000 abitanti.
Il
Consiglio d’Amministrazione del Consorzio, che pure potrebbe farlo,
non
ha mai approvato contribuzioni ad un progetto che non avesse prima
ottenuto il parere favorevole del Tavolo concertativo.
Il
Consorzio per lo Sviluppo del Polesine è una Pubblica
Amministrazione per cui i contributi in questione sono approvati con
una delibera
del Consiglio d’Amministrazione,
che viene pubblicata sul sito internet dell’Ente, dapprima nella
sezione Albo
Online
e successivamente nella sezione Amministrazione
Trasparente
nella quale sono visibili e scaricabili tutte le delibere adottate
dal 2011 ad oggi.
L’Ente
Parco, quindi, dovrebbe essere a perfetta conoscenza della
destinazione delle somme in questione, sia perché è componente
permanente del Tavolo Concertativo, che esprime il parere su queste
destinazioni, sia perché, come chiunque altro, può verificarlo in
ogni momento consultando sul sito internet le deliberazioni del
Consiglio d’Amministrazione del Consorzio.
Lo
stesso Ente Parco, fino a quando ha partecipato alle sedute del
Tavolo, ha
sempre espresso il suo parere favorevole
alla destinazione delle risorse a lui dedicate, poi,
inspiegabilmente, dal 20 giugno 2016, pur sempre regolarmente
invitato, ha ritenuto di interrompere la sua presenza alle riunioni
dell’organismo.
In
ogni caso va rilevato come i progetti che hanno ricevuto l’unanime
parere favorevole del Tavolo Concertativo, senza che l’Ente Parco
abbia ritenuto di partecipare alle sedute, riguardano, per la quasi
totalità, gli interventi relativi ai ponti
di barche del Delta del Po.
A
questo proposito si ricorda che, in diverse sedi, come il 16 febbraio
2017, presso la sede della Giunta Regionale del Veneto, alla presenza
dell’Assessore Regionale ai Lavori Pubblici, Infrastrutture e
Trasporti, Elisa De Berti (che aveva convocato e presiedeva la
riunione) e di quello al Territorio, Cultura e Sicurezza, Avv.
Cristiano Corazzari, oltre che dei Sindaci dei Comuni interessati,
l’Ente
Parco ha espressamente dichiarato che le somme in questione erano
destinate agli interventi di ripristino della piena funzionalità
degli stessi ponti di barche.
Ecco
perché i dubbi del Commissario Straordinario sulla gestione dei
fondi erogati al territorio a seguito della realizzazione del
Terminal GNL al largo di Porto Viro sono meramente strumentali e non
hanno alcuna ragione di esistere.
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