giovedì 21 giugno 2018

POLESINE:LA SPACCATURA DEL M5S

LE VOCI DISCORDI DEL M5S DELLA PROVINCIA DI ROVIGO

 Le Elezioni Amministrative hanno reso evidente la divaricazione crescente  quasi ovunque in Veneto, rispetto al  risultato delle Politiche di appena tre mesi fa, che pure avevano segnat , in controtendenza, un arretramento rispetto alle elezioni del 2013: difficoltà a presentare le liste nelle elezioni comunali, risultati quasi ovunque insoddisfacenti. E pensare che il Movimento 5 Stelle era nato e cresciuto proprio dai gruppi locali, i Meet Up, dalle battaglie nel territorio per l'ambiente, la salute , la legalità, i beni comuni. Motivi di disaffezione ed allontanamento degli attivisti sono riconducibili, in generale ad alcuni fattori, in particolare la  mancanza di democrazia interna, nelle decisioni vere, fra cui  sulla formazione delle liste elettorali locali e soprattutto per i posti che "contano", Parlamento Europarlamento, Consigli regionali.

Dobbiamo purtroppo rilevare che Cristina Caniato, nota esponente del M5s fin dalle sue origini, nella sua lettera diretta al consigliere comunale Vernelli e inviata alla stampa, mente sapendo di mentire, quando sostiene che «da parte di quelli che tu chiami "capi" mai nemmeno una minima interferenza in 10 anni sulle scelte politiche locali nemmeno se non in linea con i principi del movimento» . È già apparso chiaro chi c'era dietro  alle ingiustificate esclusioni dalle Parlamentarie di attivisti noti e stimati e, viceversa, alla candidatura della D'Aquino (totalmente sconosciuta e probabilmente nemmeno iscritta in precedenza al M5S: risibile l'affermazione secondo cui «lei già collaborava con il movimento5stelle per il fondo microcredito», salvo che, come le accade di sovente, Cristina Caniato non identifichi se stessa con il Movimento. La D'Aquino è passata direttamente dalle cene di Forza Italia alla candidatura al Senato, addirittura nel collegio uninominale che comprende anche la bassa veneziana (dove parimenti nessuno del M5S  la conosceva). Secondo Cristina Caniato «Paghiamo e continueremo a pagare soprattutto, le conseguenze di un valore assoluto del movimento: “la libertà” e “la non organizzazione verticistica”, che qualcuno ciclicamente auspica, soprattutto coloro che aspirano a capeggiarla.» Paghiamo, esattamente il contrario: la mancanza di democrazia interna e trasparenza nelle decisioni e la organizzazione verticistica non ufficiale, che nessuno ha mai deciso né eletto, di cui la stessa Cristina Caniato è il terminale in Polesine, prima in collegamento con l'europarlamentare David Borrelli (quello che lei definiva pubblicamente il "suo eroe")  ed ora con il Senatore Endrizzi, il cui ruolo  2 in Polesine e (con Berti, referente regionale di Di Maio) nel  Veneto si sta rivelando sempre più nefasto, per il settarismo con cui agisce e gli stessi  i risultati fallimentari delle liste comunali da essi  volute (Padova),  o sostenute (Adria), per non dire di quelle fatte escludere (Vicenza, Piove di Sacco, ecc.)   C'è stata lei, soprattutto lei, con le sue relazioni dirette con il senatore  Endrizzi e altri vicini allo staff di Di Maio (che non conosce certo queste persone di Rovigo ) dietro la esclusione di attivisti conosciuti e stimati. D'altronde lo ammette quando afferma che è stata lei a introdurre Vernelli, come altri prima di lui, e lei ora ne chiede le dimissioni con una lettera pubblica, in qualità di esponente del M5S rodigino. ( Ma non abbiamo letto una sua richiesta di dimissioni dall'Europarlamento di Borrelli e la rinuncia al suo  lauto stipendio, circa mille volte i gettoni di presenza di un consigliere comunale).

I Meet Up Polesani esprimono quindi la solidarietà  e confermano la stima ai consiglieri comunali Vernelli e Gennaro, fortemente impegnati contro il malgoverno della Ammnistrazione comunale del sindaco leghista Bergamin  (con la quale la Caniato ha collaborato al seguito dell'Assessore Donzelli) e, più ampiamente, delle aziende partecipate che operano nella Provincia,  lavorando gratuitamente con impegno assiduo per "aprire le scatolette di tonno". Cosi come confermano  solidarietà e fiducia alla Consigliera regionale Bartelle, anch'ella oggetto fin da primo momento degli attacchi di Endrizzi e di Berti , arrivati anche ad avvalorare la  presunta espulsione da parte di Di Maio, sulla base di due calunniose lettere anonime inviate ai giornali subito dopo la sua elezione, per il lavoro di opposizione che sta svolgendo nel Consiglio Regionale e in  molteplici iniziative a  difesa del territorio e dei cittadini della Provincia di Rovigo, in primis nel settore della Sanità.

I Meet Up della Provincia di Rovigo, presenti alla riunione, cui la Caniato ed altri con lei hanno deciso di non partecipare, ribadiscono che nessuno se non gli eletti ha la facoltà di fare dichiarazioni a nome del Movimento  né, tantomeno di chiedere espulsioni o dimissioni di altri iscritti. Né di segnalare allo staff quali liste e candidati accreditare e quali, viceversa, escludere. Ribadiscono che il principio fondativo del M5S è quello dell' "Uno vale Uno", principio cardine di libertà e democrazia, nel rispetto delle opinioni di tutti, quando espresse  disinteressatamente e in buonafede.

Nessun commento:

Posta un commento