ASSESSORE
VENETO ALL’AMBIENTE SU PFAS: “IL VENETO È L’UNICA REGIONE CHE
SI È MOSSA, ZANONI INTERVENGA NEI CONFRONTI DI CHI FINORA HA FATTO
FINTA CHE IL PROBLEMA NON ESISTESSE”
“Fa
piacere che il consigliere Zanoni abbia finalmente capito quanto
andiamo ripetendo invano da anni in tutte le sedi e cioè che le
sostanze perfluoroalchiliche (PFAS e PFOAS) sono presenti lungo tutta
l’asta del Po, con picchi di inquinamento non diversi da quelli
registrati nelle zone del vicentino. Lo diciamo noi ma lo diceva con
grande chiarezza e autorevolezza scientifica uno studio del CNR del
2013”.
Così
l’assessore all’ambiente della Regione del Veneto risponde a
quanto sostiene il consigliere regionale del Pd Andrea Zanoni in
riferimento alla scoperta di partite di vongole contaminate da Pfas
nell’area del Delta del Po.
“Nessuna
Regione, a parte la nostra, è intervenuta – sottolinea l’assessore
– con il risultato che i PFAS pare siano diventati un fenomeno
esclusivamente veneto. La realtà, invece, è che la Regione del
Veneto è l’unica ad aver reagito con screening di massa sulla
popolazione, filtri agli acquedotti e addirittura con la
progettazione di un nuovo acquedotto”.
“Il
consigliere Zanoni non può, quindi, chiedere alla nostra Regione di
occuparsi dell’intera asta del Po – sottolinea l’assessore –
o lasciare subdolamente e vergognosamente intendere che se c’è un
problema di inquinamento alla foce del Po questo possa dipendere dal
Veneto. Non abbiamo mai sentito denunciare questa situazione in
riferimento all’intera valle padana e ancor meno abbiamo sentito
sollecitare le altre Regioni, come ad esempio il Piemonte, a
intervenire con la stessa forza e pervasività utilizzata in Veneto.
Come mai?”
“Sappiano
tutti – conclude l’assessore – che il Veneto conosce il
fenomeno e lo ha affrontato, trovando la sordità di tante altre
istituzioni: Zanoni pensi prima di tutto ad attivarsi nei confronti
di quelle”.
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